LOS ANGELES - Un piccolo Suv, solo per gli USA e anche per la Cina, ma con un nome diverso. Nel paese di zio Sam si chiama Seltos, in quello del dragone invece è la KX3 che...
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Seltos e KX3 condividono la stessa scocca, costruita per il 61% in acciaio da alta resistenza e per le giunzioni, oltre alle saldature, utilizza 114 metri di adesivo speciale. La Seltos è lunga 4,36 metri e sul mercato americano è destinata a posizionarsi tra la Soul, che lì è venduta anche con motori a combustione interna e non solo con l’elettrico, e la Sportage. Lo stile è abbastanza rude, più vicino a modelli recenti come la Telluride, ma ingentilito dalla verniciatura bicolore e reso più sportivo dai tagli che sottolineano i parafanghi.
Nettamente diversi invece gli abitacoli. La KX3 è più conservatrice nello stile e nell’ergonomia mentre la Seltos ha una plancia dal disegno più rettilineo, il display sulla strumentazione Oled e lo schermo da 10,25 pollici a sbalzo invece che inserito nella consolle. Uguale nel nome il sistema infotelematico UVO, ma quello americano offre la radio digitale e alcuni servizi aggiuntivi tra cui la possibilità di interagire con il veicolo a distanza tramite smartphone, la notifica se è stato lasciato con il motore accesso e la funzione che lo spegne dopo 10 minuti.
Diversi anche i sistemi di propulsione. In Cina per la KX3 ci sarà solamente un 1,5 litri da 115 cv accoppiato ad un cambio automatico a 8 rapporti mentre negli USA la Seltos darà due possibilità: un 2 litri aspirato da 146 cv con cambio a variazione continua di rapporto e un 1.6 turbo da 175 cv con trasmissione doppia frizione DCT7 a 7 rapporti, in entrambi i casi si può avere la trazione anteriore o integrale a controllo elettronico con possibilità di bloccare il giunto centrale, nel primo la sospensione posteriore è ad assale torcente, nel secondo è a ruote indipendenti.
I due concept presentati a Los Angeles sono la X-Line Trail Attack e la X-Line Urban Concept, entrambi studiate presso il Kia Design Center America. La prima ha la tinta bicolore, ben 8 proiettori supplementari distribuiti tra tetto e paraurti, ruote con cerchi da 17” con pneumatici offoroad e sospensioni rialzate che portano la luce a terra del veicolo a 233 mm. La seconda ha invece la tinta bicolore, con il tetto in nero lucido, mentre i fari supplementari qui sono 4 e montati tutti in basso, per migliorare la visibilità nelle strade cittadine e in caso di nebbia.
Per tutte e due, il motore è l’1.6 con cambio DCT7 e sono l’antipasto del modello di serie che andrà nei concessionari dal prossimo febbraio e che potrà contrare su una ricca dotazione di sicurezza, degna delle migliore concorrenti, mentre la KX3 sarà meno generosa pur avendo la frenata automatica d’emergenza e il sistema di monitoraggio della stanchezza. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino