Gli indiani di Mahindra sono visionari: i “nativi” della Formula E sempre presenti nel campionato zero emission

l’indiana Mahindra di FE
Dici “elettrico” e pensi alla Cina. Ma in realtà in Formula E la tecnologia elettrica parla anche indiano. Perché uno degli undici team che gareggiano...

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Dici “elettrico” e pensi alla Cina. Ma in realtà in Formula E la tecnologia elettrica parla anche indiano. Perché uno degli undici team che gareggiano nel campionato del mondo delle monoposto elettriche è l’indiana Mahindra. E la sua non è una comparsata occasionale. Mahindra è uno dei costruttori fondatori del campionato di Formula E: partecipa alla categoria fin dal 2014 e fino ad oggi ha vinto cinque corse, ottenuto complessivamente 24 podii e conquistato il 3° posto nel campionato Costruttori e Piloti nella sua stagione più proficua, il 2016-2017 grazie agli exploit dello svedese Rosenqvist. Ma chi c’è in realtà dietro questo marchio automobilistico conosciuto in Italia? Mahindra è un costruttore indiano che fin dalla nascita, nel dopoguerra, si era specializzato in veicoli fuoristrada. Ancor oggi è il più grande produttore indiano di Suv e in Italia commercializza lo sport utility urbano Kuv100 Nxt.


Alcuni anni fa ha anche acquisito il famoso marchio di design automobilistico Pininfarina. La sua attività si estende anche a nautica, aeronautica e persino nelle moto. Dove in passato ha rilevato due brand storici come l’inglese BSA e la ceca Jawa. Proprio nelle moto sono arrivati i primi successi sportivi di Mahindra che a metà dello scorso decennio partecipò al motomondiale. Pochi sanno che i primi successi in Moto3 glieli diede l’attuale campione del mondo di motoGP, Pecco Bagnaia, che agli esordi correva proprio con una Mahindra. 
In Formula E Mahindra ha partecipato fin dall’inizio, allo scopo di sviluppare la tecnologia elettrica con cui presto convertirà la propria produzione. Mahindra ha firmato di recente un accordo con Volkswagen per utilizzare i componenti elettrici VW per le proprie auto. Negli anni recenti in Formula E però Mahindra ha avuto sfortuna nonostante disponesse di piloti di valore come Rowland nel 2022 e Di Grassi nel 2023.
Così in questa stagione 2024 la squadra indiana ha deciso di voltare pagina: per guidare la sua nuova monoposto M9 Electro Mahindra ha scelto due fuoriclasse della categoria: l’olandese Nick De Vries, ex iridato di Formula E, e l’italo-svizzero Edo Mortara.


Ma finora le cose sono andate male per il team indiano. Nelle prime cinque corse di campionato, in Messico, Arabia Saudita (gara doppia), San Paolo e Tokyo, Mortara e De Vries sono finiti sempre nelle posizioni di centro classifica se non nelle retrovie. Miglior piazzamento l’11° posto di Mortara a Diryya, in Arabia Saudita. Mentre De Vries ha all’attivo solo un 14° posto a San Paolo. Mortara in realtà nell’ultima gara a Tokyo aveva ritrovato la via della competitività battagliando per il podio e terminando poi sesto in un finale convulso, ma è stato squalificato per uso eccessivo di energia. Così dopo cinque gare la Mahindra è l’unico team ancora a secco di punti in campionato ed è il fanalino di coda in classifica. A Misano ci si attende un riscatto. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino