ROMA – Il design è da sempre il primo aspetto che spinge un cliente a scegliere un'auto piuttosto che un'altra. E quello delle Coupé ha esercitato...
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Anche il primo modello ad alte prestazioni dell’azienda fu una coupé: la Cosmo Sport/110S presentata a Tokyo nel 1964, primo modello di serie al mondo con motore a doppio rotore che aprì di fatto la carriera del marchio nelle competizioni. La grande svolta nelle vendite internazionali di Mazda sarebbe arrivata con le gamme Familia/R100 e Capella/616/RX-2 - progenitrici rispettivamente di Mazda3 e Mazda6 - insieme a Grand Familia/818/RX-3. Fu poi la volta della Mazda Luce R130 introdotta nel 1969. Disegnata in Bertone da Giorgetto Giugiaro (a cui si doveva anche la prima Familia), era l’unica Mazda con motore rotativo a trazione anteriore ed è ora un modello ricercato dai collezionisti. Auto che nel 1972 lasciò spazio alla Mazda RX-4: versione coupé hardtop il cui motore si sarebbe visto anche su RX-3 e Mazda Cosmo/RX-5, lanciate nel 1975 come coupé e fastback. Le prestazioni delle coupé RX rotative da 110-135 CV, con pesi in ordine di marcia fra 900 e 1.100 kg, erano assai notevoli per l’epoca.
Nel 1978 arrivò la Mazda RX-7, con un esclusivo design a forma di cuneo e un motore rotativo completamente riprogettato. Si è sviluppata attraverso le sue tre generazioni in una super coupé a doppio turbocompressore all’altezza delle migliori auto che la concorrenza avesse da offrire. Con circa 811.000 esemplari prodotti, la RX-7 rimane l’auto a motore rotativo più popolare della storia. Meno nota è la Eunos Cosmo, una coupé sportiva di lusso prodotta dal 1990 al 1995 solo per il Giappone nonché unico modello di serie con motore a tre rotori (da 300 CV) dotato di sistema di navigazione GPS integrato e display touchscreen. Altro modello rilevante è stato la Autozam AZ-1, con un peso di soli 720 kg, entusiasmante “kei car” coupé a motore centrale sviluppata sotto Toshihiko Hira, il responsabile del programma MX-5, aveva porte ad ali di gabbiano e limite del fuorigiri a 9.000 g/min - in un segmento caratterizzato da utilitarie tipo “scatole su ruote”. Ciò era tipico di Mazda, sempre alla ricerca di nuovi modi per far diventare le sue coupé qualcosa di speciale. La coupé Mazda 929 (1982-86), con i suoi finestrini apribili nel montante centrale, ne è un altro esempio. L’elegante Mazda MX-6 (1987-97), invece, aveva le quattro ruote sterzanti in opzione. E la compatta Mazda MX-3 (1992-98) era disponibile con il motore K8 da 1,8 litri, il V6 di serie più piccolo al mondo.
Fu poi il momento di cimentarsi con progetti di crossover-coupé. La Mazda 323F (1989-98) era una cinque posti adatta alle famiglie dalla forma di coupé sportiva a cuneo con fanali a scomparsa, mentre la Mazda Xedos 6 (1992-99) stava a cavallo tra una coupé di lusso e una berlina di medie dimensioni . E la Mazda RX-8 (2003-12) era una “quad coupé” a due file di sedili con porte freestyle. Oggi Mazda continua a forzare le convenzioni stilistiche con modelli come la Mazda MX-5 RF (“Retractable Fastback”). Come con la precedente generazione della MX-5 Roadster Coupé, l’hard-top elettrico della RF - unico nel suo genere - offre alla roadster più famosa al mondo il comfort di un abitacolo chiuso. Più avanti quest’anno, la Casa lancerà la Mazda MX-30, una coupé crossover elettrica che combina un design sportivo (comprese le porte posteriori freestyle) con la praticità dei SUV. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino