Mazda, Pietrantonio: «Lavoriamo per diventare premium. Presto una serie speciale della CX-3»

Roberto Pietrantonio, ad di Mazda Italia
BARCELLONA – Nel 2016, Mazda Italia è stata la prima filiale europea del costruttore giapponese come crescita percentuale dei volumi: +47%. Nel mondo, la casa di...

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BARCELLONA – Nel 2016, Mazda Italia è stata la prima filiale europea del costruttore giapponese come crescita percentuale dei volumi: +47%. Nel mondo, la casa di Hiroshima è andata meglio solo in Vietnam. Ma il cammino per “laurearsi” brand premium è ancora lungo, lo riconosce lo stesso amministratore delegato Roberto Pietrantonio, alla guida di Mazda Italia da novembre dopo la prematura scomparsa di Andrea Fiaschetti: «Lavoriamo per diventarlo», sorride il 48enne manager.


E come si diventa premium?
«In Italia non abbiamo una lunga tradizione: non siamo ancora maggiorenni, perché come sales company siamo arrivati solo nel Duemila. Dobbiamo costruire e comunicare. E puntiamo anche sul rispetto per il cliente con la nostra politica dei prezzi trasparenti e chiari e sull'esperienza emozionale».

Cosa avete già di concreto dalla vostra parte?
«Abbiamo una gamma di prodotti che rientra ampiamente nell'area di riferimento, tra l'altro con tecnologie trasversali: dalla Mazda2 fino all'ammiraglia Mazda6 siamo in grado di offrire gli stessi sistemi, incluso il raffinato G-Vectoring che, appunto, verrà reso disponibile anche sulla nostra entry level».

Avete ottanta concessionari, oltre ai riparatori autorizzati: crescerete ancora?
«La nostra rete resterà stabile, perché vogliamo garantire la giusta soddisfazione alle imprese».

Quali sono le regioni più “Mazda friendly”?
«Tradizionalmente la Lombardia e, più in generale, il Triveneto. Con alcune eccezioni positive».

Sono curioso...
«Grazie a due concessionari, che trattavano Mazda prima della costituzione della filiale, abbiamo quote di mercato doppie rispetto alla media nazionale».

Sono sempre più curioso...
«I due dealer si trovano a Udine ed a Pesaro: sono la Osso Auto e la Arauto».

Il lancio italiano della nuova Cx-5 avverrà con una “installazione” a Torino il 7 giugno. Di cosa si tratta?
«Piazza Vittorio Veneto sarà illuminata nel Soul Red Cristal, la tinta creata da Mazda per essere il “rosso più bello del mondo” e sarà animata da uno spettacolo di un gruppo di caratura internazionale, i catalani “Fura dels Bauls”».

Una trovata inedita: altre novità per l'Italia? Tipo qualche serie speciale...
«La Limited Edition Rf è stata accolta molto bene: i cinquanta esemplari sono andati “sold out”. Ripeteremo una simile operazione».

Bene: possiamo saperne di più?
«...Posso anticipare che la prossima serie speciale sarà riservata alla Cx-3, cioè il modello che assieme a Cx-5, è destinato a valere il sessanta percento dei nostri volumi».

Punterete anche voi sulle flotte?
«I volumi sono importanti, ma non li inseguiamo ad ogni costo: continueremo a parlare con tutti, ma senza lavorare troppo sulla leva del prezzo. Nutriamo un profondo rispetto per i privati che, per inciso, lo scorso anno hanno assicurato il settantasei percento delle vendite».

Non sono ancora troppo “grandi” i vostri motori per il mercato italiano?
«La nostra filosofia è quella del right sizing. Quando ne avevamo parlato all'inizio ci prendevano per matti, adesso altri fanno la stessa cosa. E comunque no, non sono troppo grandi: due diesel, un millecinque ed un duemiladue, vanno bene».

Niente benzina?
«Come no? Lanciamo anche il nuovo duemilacinque. E venderemmo più volentieri benzina, ma il diesel in Italia è addirittura in crescita, anche se, soprattutto in alcune aree del nord, ci sono segnali di una inversione tendenza.
Sono segnali timidi, ma ci sono».

Una domanda “marzulliana” per chiudere: c'è un'auto che non ha in gamma e che vorrebbe avere?
«Ce l'ho, sì. E per il momento non è previsto il suo arrivo in Europa».

Sono di nuovo curioso...
«È la Cx-4, che in Cina sostituisce la Mazda6 familiare».

Domanda d'obbligo: perché la vorrebbe?
«Perché è bella. E in Italia il mercato è molto sensibile all'estetica».

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Il Gazzettino