Intelligenza artificiale, l’allarme al Forum della Pa: «A rischio oltre 200mila posti»

Mercoledì 22 Maggio 2024 di Francesco Bisozzi
Intelligenza artificiale, l’allarme al Forum della Pa: «A rischio oltre 200mila posti»

Facciamo un passo indietro nel tempo, a Palazzo Chigi c'è Mario Draghi, a Palazzo Vidoni Renato Brunetta, siamo nel 2021, il rilancio della Pa è centrale in ottica Pnrr, la digitalizzazione e il potenziamento del capitale umano pubblico sono le priorità, la promessa è importante: «Arriveremo a 4 milioni di statali nel 2028».

Ma da allora le scoperture di organico nei ministeri e negli enti locali non sono arretrate, 170 mila assunzioni nel 2023 e altrettante nel 2024 non fanno un esercito, al limite bastano a rimpiazzare i dipendenti pubblici che vanno in pensione. L'IA, invece, prende spazio, si adatta rapidamente anche al settore pubblico, mangia posti. Quanti? Oltre duecentomila quelli a rischio, stando ai numeri presentati in occasione di Forum Pa, l’evento annuale di confronto tra i soggetti pubblici e privati dell’innovazione, in corso di svolgimento a Roma.

LE SFIDE
Insomma, il traguardo dei 4 milioni di statali appare più lontano, e gli uomini e le donne al servizio dello Stato, sono 3,2 milioni, devono stare più che altro attenti a non farsi "licenziare" dai computer. Per la Funzione pubblica, che in risposta alle nuove sfide legate all'IA ha già istituito un tavolo di lavoro ad hoc, la rivoluzione in atto va gestita, attraverso investimenti nella formazione, che nella Pa oggi assorbe tre giorni lavorativi l'anno, certamente molto di più di due anni fa (erano solo 4-5 ore complessive nel 2022, ricorda Palazzo Vidoni), ma comunque meno, molto meno, rispetto al privato. Il 57% dei dipendenti pubblici, 1,8 milioni di lavoratori, è altamente esposto allo sviluppo dell’IA nella propria attività, quindi dovrà imparare a interagire con la nuova tecnologia per non risultare obsoleto, afferma la ricerca che Fpa ha presentato ieri davanti al ministro della Funzione pubblica, Paolo Zangrillo, in occasione dell'apertura del Forum Pa di quest'anno. «Dobbiamo avere il coraggio di ripensare le nostre modalità di operare – ha detto il ministro – ma non temo che l'introduzione dell'IA nelle nostre amministrazioni implicherà la perdita di lavoro. Ci sono mestieri che muoiono e altri che nascono».

Nelle strutture centrali della Pa il rischio di sostituzione dovuto all'IA tocca il 47,4% (92.859 unità). Nelle funzioni locali il 23,8% (109.801 unità). La sinergia tra lavoro e intelligenza artificiale premia al contrario il comparto Istruzione e ricerca, dove la percentuale di personale ad alta complementarità con lo strumento tocca il 91,9%. «L’intelligenza artificiale sta tracciando i confini di un nuovo modo di concepire il lavoro pubblico. Le professioni ad alta specializzazione hanno un forte potenziale di collaborazione, mentre quelle routinarie sono vulnerabili alla sostituzione», ha sottolineato Gianni Dominici, l'ad di Fpa. Per Carlo Mochi Sismondi, presidente di Fpa, «serve una revisione dei processi di formazione, orientata allo sviluppo di competenze come creatività, adattabilità, pensiero critico e laterale e soft skill».

Nel pubblico come nel privato, dunque, l'interazione tra essere umano e IA potrà tradursi in un arricchimento della produttività, oppure, più drammaticamente, in una sostituzione dei lavoratori. Nella Pa sono interessati dal cambiamento soprattutto dirigenti, tecnici, ricercatori, insegnanti, legali, architetti, ingegneri, professionisti sanitari e assistenti amministrativi. L’80% di queste figure potrebbe integrare l’intelligenza artificiale nel suo lavoro, ottenendo risultati migliori, afferma la ricerca. Parliamo di 1,5 milioni di persone che hanno le carte per operare in modo complementare con le nuove tecnologie, a patto (appunto) di essere adeguatamente formate. E poi c’è un 12% di “vulnerabili”, 218 mila lavoratori, a rischio di sostituzione per l'IA. Quelli con il futuro più incerto sono gli operatori con competenze meno specializzate, che svolgono compiti ripetitivi alla portata dei chatbot anche meno evoluti. 

Ultimo aggiornamento: 07:56 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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