PESARO - E’ stato arrestato per atti persecutori. Ma la storia che è emersa in dibattimento sarebbe ben diversa, tanto da arrivare all’assoluzione: in sostanza quando il marito della signora con cui l’uomo aveva una relazione ha scoperto la tresca, la donna, per negare il rapporto extraconiugale, ha preferito far credere che la storia fosse finita da tempo e che l’amante la stesse perseguitando arrivando a farlo denunciare, e quindi arrestare, per stalking.
Passo indietro
Bisogna tornare alla metà di agosto e inquadrare il contesto. La relazione clandestina tra la donna 48enne e la sua vecchia conoscenza universitaria, un 60enne della provincia di Pavia, era iniziata tempo prima con una serie di messaggi.
L’arrivo della polizia
E di fronte alle minacce inviate e agli oltre 50 contatti telefonici, si è configurato il reato di atti persecutori e il 60enne è stato arresto. Il legale dell’imputato, Silvia Pierini, ha fatto luce su alcuni aspetti e sul contenuto dei messaggi e delle telefonate. Il 60 enne ha fornito la sua versione, ovvero che l’incontro era stato voluto da entrambi e che la storia era ancora in corso, seppur in crisi. E che dunque non era finita da gennaio come sosteneva la signora.
L’incontro-esca
In sostanza quello di agosto sarebbe stato un incontro-esca. «I messaggi sono andati avanti fino ad agosto – spiega l’avvocato Pierini – Quello che è emerso dalle trascrizioni e atti portati a dibattimento, è che lei lo avrebbe denunciato perché il marito aveva scoperto della loro relazione clandestina». Il pubblico ministero ieri ha chiesto 1 anno e 6 mesi, mentre il giudice ha assolto l’uomo perché il fatto non sussiste.