Europee, duelli televisivi per tutti: l'offerta della Rai. Pronti gli altri confronti, ecco quali saranno

Dopo i dubbi di Tajani crescono le proteste degli altri leader. Muro del M5S. E Fratoianni: “Una cosa ridicola”

Martedì 14 Maggio 2024 di Francesco Bechis
Duelli televisivi per tutti, l'offerta della Rai

È il grande tornante di questa campagna elettorale delle Europee, prima dell’ultima sfida di piazza, a Roma, fra le due migliori nemiche della politica italiana. E come tale polarizza, divide, mobilita. Parliamo del duello tv fra Giorgia Meloni ed Elly Schlein ospitato da Porta a Porta su Rai 1 il prossimo 23 maggio.

E della porta di Bruno Vespa a cui bussano sempre più rumorosamente gli altri leader di partito, maggioranza e opposizione, grandi e piccoli, tutti stizziti per la sfida a due di Giorgia ed Elly che promette di prendersi la scena, e toglierla agli altri.

Sono ore frenetiche in casa Rai, stretta in una doppia morsa. Da un lato gli esclusi che protestano, si appellano alla par condicio, promettono ricorsi. Dubbi sono stati avanzati anche da un peso massimo del centrodestra come il leader di Forza Italia e vicepremier Antonio Tajani, che a questo giornale ha detto: «Niente esponenti di serie A e B». E la ressa cresce, da Giuseppe Conte che ieri di nuovo ha rimbrottato Vespa per una «impostazione profondamente sbagliata» del duello tv ai capi dei piccoli partiti pronti alle barricate, come Nicola Fratoianni di Avs: «Questa cosa dei confronti televisivi è ridicola». L’altra morsa si chiama Agcom: l’authority delle comunicazioni si riunirà domani e all’ordine del giorno ci sarà anche la diatriba sulla sfida delle donne leader di Fratelli d’Italia e Pd e la sua compatibilità con le norme in vigore.

GLI ALTRI INVITI

In verità Vespa e la Rai hanno già rassicurato che nessuna regola sarà vietata. E dalla “Terza camera” di Rai 1 fanno sapere di aver invitato tutti quanti i leader politici a parlare e sfidarsi di fronte alle telecamere. Stessi tempi, stessa visibilità e fascia oraria come del resto impone la direttiva sulla par condicio dell’Agcom per queste Europee. Non un duello, ma tanti insieme, dunque, con le coppie di duellanti già scelte dagli autori. Meloni e Schlein hanno già confermato e in queste ore i rispettivi staff si sentiranno per concordare regole e temi su cui infilzarsi sulle poltrone bianche più famose della Rai. Il premierato e i diritti civili, l’Ue delle auto elettriche e della difesa comune che non c’è. Poi gli altri.

Sfida al centro tra Carlo Calenda e Antonio Tajani e chissà se resteranno “moderati” anche qui, in un’ora di match all’americana. Giuseppe Conte e Matteo Salvini l’invito lo hanno già ricevuto da Vespa ed è un’accoppiata niente male, mediaticamente parlando, share assicurato per il botta e risposta fra i vecchi alleati del governo gialloverde che il Papeete ha diviso e trasformato in acerrimi nemici. Ma c’è un intoppo non da poco: se Salvini ha già mobilitato la macchina social per preparare il terreno alla grande sfida fra ex, Conte non ne vuole sapere. E continua a cannoneggiare il duello principe fra Meloni e Schlein, il leader dei Cinque Stelle, «vogliamo che siano rispettate le regole della par condicio, siamo in campagna elettorale», tuonava ancora ieri a Roma.

Chissà che il forfait dell’avvocato non spiani la strada a un grande ritorno: una riedizione del match tv fra i due “Mattei”, Renzi e Salvini. Avevano già incrociato le spade nel salotto di Vespa, nel 2019, quando la Lega del “Capitano” veleggiava oltre il 30 per cento e Renzi ancora non aveva sbattuto la porta del Nazareno. A ognuno il suo: il capo di Noi Moderati Maurizio Lupi e i leader della sinistra-sinistra Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni. Chiunque guidi un partito con «una rappresentanza parlamentare» spiegano dalla Rai in risposta ai piccoli partiti che già insorgono contro la sfida tv dei grandi, come Sud chiama Nord del vulcanico Cateno De Luca.

GLI ACCORGIMENTI

Insomma, il duello, anzi i duelli si faranno, in un modo o nell’altro e non sarà l’Agcom a frenare la macchina che si è messa in moto. In attesa che l’Authority guidata da Giacomo Lasorella si esprima domani - la Rai ha inviato una lettera chiedendo indicazioni per non violare la par condicio e un’altra missiva, più polemica, è partita dalla presidente M5S della Vigilanza Rai Barbara Floridia - a viale Mazzini si prepara nei dettagli il grande match. E insieme si studiano vie di uscita per evitare ricorsi degli indignados. Ad esempio, per i leader che come Conte rifiuteranno il format proposto da Vespa, interviste singole ma con un tempo dimezzato: mezz’ora al massimo. Tutto pur di non mandare all’aria la prima vera sfida in telecamera fra le donne forti della politica italiana.

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