Caro direttore,
sorrido quando sento parlare illustri studiosi del motivo della guerra in Ucraina. Secondo alcuni, la causa dell'invasione delle Russia in Ucraina è dovuta alla presenza troppo aggressiva dell'influenza Nato nei confine russo. Bisognerebbe aver studiato un po' di storia per capire che il pretesto utilizzato per incominciare una guerra non è mai il vero motivo che spinge l'inizio del conflitto stesso. Senza andare troppo indietro nel tempo, la guerra dei cento anni, le guerre napoleoniche e le due grandi guerre sono iniziate per un desiderio di egemonia e un bisogno di espandere le proprie influenze da parte di alcuni stati. La guerra Russo-Ucraina non fa differenza. I pretesti poi sono stati molteplici, religiosi, assassini di eredi al trono, difesa di minoranze... ed anche in questo caso, come per la seconda guerra mondiale, il pretesto e non il motivo, è la salvaguardia di minoranze. Chi si ferma però a spiegare il conflitto con queste povere motivazioni non ha l'onestà intellettuale ne la consapevolezza di capire i cambiamenti in corso, che in questo caso si chiamano riassetto di influenze geopolitiche.
Gianluca Lai
Noale ( Ve)
Caro lettore,
io faccio un po' più fatica di lei a sorridere, ma ormai ho capito una cosa: una parte dei nostri concittadini, seppur minoritaria, non vuole accettare la realtà.
E la capovolge, forse per esorcizzarla. Per cui nella guerra in corso nell'est della nostra Europa, la vittima, l'Ucraina, diventa il carnefice. E il carnefice, la Russia, viene rappresentato come un difensore degli oppressi e delle minoranze vessate. La smisurata volontà di potenza della Russia putiniana e il massacro del popolo ucraino vengono negati ("Il Cremlino si sta solo difendendo, non ha alcuna intenzione di invadere altri paesi") o giustificati con lo stato di necessità e come "inevitabile" risposta all'imperialismo occidentale. Già: cos'altro poteva fare Putin se non dirigere i suoi carri armati su Kiev e radere al suolo intere città? Persino la brutale e quotidiana violazione delle libertà individuali e gli assassini degli oppositori vengono misconosciuti, fino al punto da attribuirne la responsabilità agli "altri": l'odiato Occidente, in cui peraltro molti degli esegeti di Putin continuano a viver godendo della sua democrazia e del suo benessere. Dobbiamo rassegnarci: non c'è nulla da fare. La ragione non può nulla contro i pregiudizi, le pseudo-ideologie e i finti e interessati pacifismi. Per difendere i nostri valori e il nostro mondo dobbiamo farci carico anche dei negazionisti o dei fans degli autocrati. Pensavamo, avendo battuto il comunismo, di aver chiuso i conti con la storia. Almeno con una certa storia. Non è così. Buona Pasqua a tutti