Salvataggio del Nevegal. «I milioni degli algerini? Ci sono e si possono usare», ma c'è un rischio: che vengano dirottati altrove

Martedì 14 Maggio 2024 di Olivia Bonetti
Salvataggio del Nevegal

BELLUNO - «All'inizio sembrava: "Rilanciamo il Nevegal", facciamo, facciamo, facciamo. Poi però quando ci hanno prospettato le cifre per gli impianti abbiamo preso paura». Il progetto della cordata italo algerina della società Nevegal 365 è al momento fermo e potrebbe anche essere dirottato in un altro luogo della provincia. A raccontare le tappe di quanto accaduto uno dei soci, il pensionato bellunese Ivano Viel, che detiene il 15% della società. La stessa quota che è in mano all'amico e socio Kamel Layachi, imam e Responsabile del centro islamico di San Donà di Piave (Venezia), già presidente del Consiglio Islamico di Vicenza Onlus: è lui che materialmente ha in gestione i soldi, in quanto amministratore della Nevegal 365. Il 70% delle quote è detenuto da tre soci algerini residenti in Unione Europea: due hanno il 20% e uno il 30%. Nell'agosto scorso hanno promesso 90 milioni di investimenti per il Colle. La svolta a ottobre quando hanno saputo che servono 25 milioni di euro per far funzionare gli impianti e poi l'inverno disastroso sul Colle.

Infine la richiesta di investire altrove. «I soldi sono già disponibili, sono qui - chiarisce Viel, mettendo a tacere le voci che parlavano di difficoltà nella trafila burocratica per lo spostamento di capitali -: noi abbiamo possibilità di investire domani mattina». Ma per farlo servono gli impianti che funzionano tutto l'anno. Potrebbe sbloccare la situazione l'acquisizione ormai vicina degli impianti da parte del Consorzio Tolomeo, azienda del Bresciano che gestisce funicolari, ski-lift e seggiovie? «Vedremo come andrà avanti la cosa: a noi era stato prospettato un investimento di 25 milioni e sono diventati uno-due», fa sapere perplesso Viel.


LA PREMESSA
Quel che è certo è che queste sono ore cruciali per il futuro del Colle. Sull'operazione Nevegal 2021-Consorzio Tolomeo ci saranno novità entro pochi giorni: dopo l'analisi della società e dei bilancio l'offerta di acquisizione, a quanto risulta, è stata fatta, e sono alle fasi finali. Entro l'estate invece, anche Nevegal 365 promette notizie: «Faremo una dichiarazione pubblica», dice Viel.


STAND-BY
Da quanto afferma il socio Viel l'investimento è al momento congelato in attesa di vedere cosa accade sul Colle. Senza investimenti sugli impianti non si va avanti, ma perché non avete investito voi? «Servono 25 milioni per farli funzionare e vanno messi in conto 2-3 milioni all'anno di perdite, chi può sopportarlo? Il gioco non vale la candela: i soldi non è che vengono dal cielo», risponde. Ma quando gli si chiede se si sono tirati indietro, con certezza afferma: «No assolutamente, abbiamo tutto per fare gli investimenti che vogliamo, ma stiamo valutando. Non è una questione di soldi, ma di investimenti: in Nevegal se non funzionano gli impianti, c'è da pensarci bene. Servono impianti estate inverno solo così si va avanti». È ancora in contatto con l'imam? «Certamente - fa sapere Ivano Viel -. Noi 5 soci andiamo tutti d'accordo e siamo concordi nel non buttare via i soldi. Vogliamo vedere cosa succede. Decideremo poi sugli investimenti: non è che abbiamo solo il Nevegal in testa». Viel non vuole svelare quali, si limita a dire che non è Cortina: «Stiamo valutando, abbiamo avuto delle richieste: noi abbiamo la possibilità domani mattina di investire il denaro, sono soldi puliti». «Stiamo vedendo cosa accadrà con il Consorzio», prosegue Viel che sottolinea come dall'amministrazione comunale ci sia stata sempre la massima disponibilità e non si è rotto nulla: «Noi abbiamo preso paura del costo degli impianti - ripete -: ci hanno prospettato 7 milioni solo per gli impianti della neve artificiale, 12 milioni per la partenza della seggiovia da cambiare. Poi ci siamo informati sui tempi per fare gli impianti. Noi pensavamo ok li facciamo l'anno dopo si parte. Non è così: bisogna pagarli adesso e averli tra 4 anni». «Quindi ora siamo qui- conclude Viel - non staremo tanto a decidere sugli investimenti. Stiamo ancora pensando al Nevegal con un progetto rivoluzionario». Ma cosa dovrebbe cambiare? «Penso che abbiamo trovato la soluzione: se la concretizziamo è una rivoluzione».

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