BOLZANO - Ha tentato il volo con la tuta alare dove nessuno aveva mai osato ovvero vicino al castello Castel Greifenstein, per poi "volare" sulla conca di Bolzano.
Secondo il racconto di un testimone il giovane si era lanciato con la tuta alare puntando verso l'ospedale di Bolzano, dove evidentemente intendeva atterrare in uno dei campi con il paracadute. Qualcosa però è andato storto e l'uomo è precipitato nel bosco a qualche decina di metri sotto il sentiero che da Settequerce porta a Castel Greifenstein. Sul posto sono intervenuti il soccorso alpino di Cai e Avs con l'ausilio dell'elicottero Aiuto Alpin Dolomites. La salma è poi stata recuperata con il verricello dall'elicottero della Guardia di finanza e trasportata al vicino ospedale. Indagini sono in corso per capire cosa è accaduto: i carabinieri hanno proceduto con i rilievi utili per ricostruire la dinamica.
I precedenti
Appena lo scorso 24 agosto questo sport estremo, evoluzione ancora più pericolosa del base jumping, aveva fatto un'altra vittima, questa volta in Svizzera: un uomo si era lanciato con la tuta alare dal Dent de Morcles, sulle Alpi svizzere, e per due giorni era risultato disperso, sino a quando il suo corpo senza vita è stato trovato in un torrente. Il base jumper era partito da una quota di 2.800 metri e sarebbe dovuto atterrare nella piana di Collonges dopo aver aperto il paracadute. Ma non è mai arrivato e un amico ha dato l'allarme. Nel Bresciano invece un trentenne è morto mentre scalava nella zona Corno delle granate, in Vallecamonica nel Bresciano. L'uomo secondo le prime ricostruzioni è precipitato da cento metri di altezza finendo in un canalone. Il soccorso alpino ha recuperato il corpo.i.