PERNUMIA (PADOVA) - «Alcuni mesi fa abbiamo ricevuto delle telefonate da persone che si spacciavano per corrieri e dicevano di dover venire a caricare della merce chiedendo informazioni vaghe, come quanti scatoloni avessimo pronti, quanti ingressi ci fossero. Cose così. Ma erano assolutamente delle anomalie: qui tutto è tracciato al millimetro, abbiamo tutti i dati di chi gestisce i trasporti e le chiamate non arrivavano sul numero dedicato. Quindi abbiamo sempre troncato lì». A parlare è Ileana, la moglie dello storico titolare della C&T Pelletterie Bergamasco, azienda familiare in cui lavorano anche i quattro figli con oltre quaranta dipendenti.
IL RACCONTO
«Abitiamo dietro lo stabile, ma non abbiamo sentito rumori perché la casa è insonorizzata – spiega la donna –. Alle 3.50 ci è arrivato sui cellulari l’avviso di attivazione dell’allarme perimetrale. Capita spesso a causa del viavai di camion delle fabbriche vicine. Mio marito pensava al solito falso allarme, quindi è sceso. Tempo di attraversare il cortile e ha visto il cancello divelto. Poi ha sentito urlare “via, via!” in italiano e un istante dopo sono scappati in auto. Poteva anche finire investito, o trovarsi faccia a faccia con tutti quei banditi. Per fortuna non è successo, per quel che ne sappiamo potevano pure essere armati». In quegli stessi momenti una vicina ha scritto a uno dei figli dei Bergamasco: «È successo qualcosa? Ho sentito un boato, sembrava una bomba». Nemmeno il tempo di realizzare, che la famiglia ha avuto un’altra amara sorpresa. «Ci hanno bucato le gomme di tre auto e un furgone, i nostri veicoli e mezzi aziendali che erano nel cortile – spiega il figlio –. Preso dalla disperazione giuro che avrei provato a rincorrerli. Invece avevano pensato anche a questo». «Il servizio di vigilanza e i carabinieri, pur essendo stati allertati dall’allarme, sono riusciti ad arrivare solo dopo perché i banditi hanno bloccato le strade in due punti piazzandoci quattro auto rubate, mollate lì con i fari accesi – prosegue la donna –. Abbiamo saputo che hanno rubato tante auto nei dintorni. Questa è gente esperta, ma al momento sospetti non ne abbiamo. Quel che è certo è che è un danno pesantissimo. Hanno combinato un disastro da cui sarà difficile riprendersi».
I VEICOLI
I banditi hanno usato quattro auto per creare i due blocchi stradali, due come vedette in via Brigata Julia, una come ariete e il furgone per caricare il bottino. Cinque degli otto veicoli sono stati rubati alla vicina concessionaria Bi-Elle Auto di Monselice attorno alle 3. «Anche da noi hanno fatto danni alla struttura per entrare – raccontano i titolari – senza contare che le auto sì, ce le hanno restituite, ma alcune hanno danni pesantissimi». Venerdì mattina sui veicoli che i ladri si sono lasciati alle spalle i carabinieri hanno eseguito i rilievi scientifici alle ricerca di tracce organiche e capelli che potrebbero aiutare con l’identificazione.
«Ho incontrato la famiglia e provo grande dispiacere, sono imprenditori che si sono sempre distinti per capacità e qualità. Spero che siano in grado di far fronte al danno materiale e morale che hanno subito» ha commentato il sindaco Marco Montin.