I padovani investono nella casa, è boom di acquisti di mobili ed elettrodomestici

Dai 283 milioni di euro spesi nel 2021, si è passati ai 300 del 2022 e ai 308 del 2023

Domenica 19 Maggio 2024 di Alberto Rodighiero
Foto Pexels - Max Vakhtbovycn

PADOVA - L’anno scorso i padovani hanno speso quasi un miliardo e mezzo di euro per acquistate auto, moto, mobili, elettrodomestici, smartphone ed elettronica di consumo ed è boom di articoli per la casa. I dati emergono dall’Osservatorio Findomestic sui mercati dei beni durevoli. Uno studio che evidenzia una tendenza: il Covid ha mutato anche le abitudini dei padovani. La rivalutazione dello stare in casa ha fatto sì che per i mobili l’aumento della spesa sia stato da record: dai 283 milioni di euro spesi nel 2021, si è passati ai 300 del 2022 e ai 308 del 2023.

Anche elettrodomestici grandi e piccoli sono in progressione costante: 107 milioni di euro nel 2021, 109 nel 2022, 111 nel 2023.

Aumenta la spesa per i beni durevoli

«L’Osservatorio di Findomestic – commenta il presidente dell’Ascom Patrizio Bertin - è prezioso per capire come i consumatori orientino le proprie spese. Soddisfa, innanzitutto, sapere che Padova si conferma come una provincia dove i consumi, nel segmento che richiede una ponderazione nelle decisioni, reggano. Fa riflettere il dato sulle auto usate, segno evidente che il comparto si sta confrontando con un’evoluzione dai contorni incerti, mentre la pandemia non ha fatto altro che confermare l’attaccamento dei padovani al bene “casa”, inteso nel suo complesso».
«Resta una considerazione – conclude Bertin - ed è quella legata al dato del Pil che nel 2023 ha registrato un netto rallentamento, limitando la crescita del Veneto allo 0,8%, in linea con la media del Nord Est e solo lievemente superiore allo 0,7% del Pil italiano». Tornando allo studio dell’Osservatorio, calcolatrice alla mano, ogni famiglia padovana nel 2023 ha speso 3mila 385euro per acquistare i cosiddetti “beni durevoli” ovvero quei beni che non esauriscono la loro funzione una volta utilizzati, ma continuano a soddisfare i bisogni del consumatore nel tempo. In pratica sono quegli oggetti riutilizzabili, come, appunto automobili, biciclette, elettrodomestici o computer. Se si fanno i confronti con il resto del Veneto, a Padova si sono spesi 7 euro meno di Verona, ma 66 in più rispetto a Vicenza che, in compenso, è la provincia veneta con il maggior reddito per abitante (25.316 euro), seguita da vicino da Verona (24.966 euro) e da Padova (24.754 euro) che occupano, rispettivamente, la 18. e la 23. posizione nella classifica delle 107 province italiane. Mediamente il Veneto fa registrare un reddito pro capite di 24.314 euro contro una media nazionale che non va oltre i 22.780 euro.

Cambiate le abitudini con il Covid

Complessivamente, nel 2023, i padovani, in beni durevoli, hanno speso 1,374 miliardi di euro che, rispetto ai 1,232 miliardi dell’anno precedente, fanno segnare un +11,6% che è l’aumento percentuale maggiore fra tutte le province venete che, nel loro complesso, migliorano del 10,4% (l’Italia non va oltre l’8,9%) con Belluno che segna +10,7%, Treviso +10,6%, Vicenza +10,4%, Verona +10,2%, Venezia +9,9% e Rovigo +8,3%. Ma quanto hanno speso i padovani nel 2023 e, soprattutto, per comprare cosa? Le famiglie (dato dunque depurato degli acquisti fatti dalle aziende) hanno speso 349 milioni di euro per comprare auto nuove. Ne avevano spesi 333 nel 2021 e 289 nel 2022. Una spesa ancora maggiore l’hanno riservata alle auto usate: 438 milioni di euro nel 2023, mentre non erano andati oltre i 369 milioni nel 2021 e i 355 milioni nel 2022. Per i motoveicoli hanno speso 38 milioni. Erano stati 30 milioni in entrambi gli anni precedenti: il post pandemia ha solleticato la voglia di libertà che è intrinseca agli amanti delle due ruote. Che il Covid abbia modificato il consuntivo di spesa lo si denota anche nell’elettronica di consumo, nell’information technology (computer, reti internet ecc) e nella telefonia, tutti settori che hanno avuto un’esplosione quando il lockdown aveva costretto un po’ tutti a dotarsi di strumentazione adeguata. Nel dettaglio: l’elettronica di consumo che nel 2021 ha fatturato 50 milioni di euro, nel 2022 è scesa a 40 milioni e nel 2023 addirittura a 29 milioni di euro. Discorso analogo per l’information technology: dai 49 milioni di euro del 2021, si è scesi a 44 nel 2022 e a 41 nel 2023. Più altalenante la telefonia che nel 2021 registrava una spesa di 93 milioni di euro che salivano a 95 l’anno successivo per poi ridiscendere a quota 91 nel 2023.

Ultimo aggiornamento: 17:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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