Il dolore dei compagni, psicologi in classe per aiutarli ad elaborare il lutto

Giovedì 27 Gennaio 2022
La famiglia Conte

PADOVA - Da grande avrebbe voluto andare negli Stati Uniti per studiare l’inglese. Ed era bravissimo con il cubo di Rubik. Alla scuola Pascoli di via Galilei non c’è nessuno che riesca a scrollarsi di dosso lo sconcerto per l’improvvisa morte di un amico, un compagno, un alunno che resterà indimenticabile. Docenti, personale scolastico, studenti sono in lutto. E ci vorrà del tempo per metabolizzare.
Sul banco della classe 2B che Carlo Alberto occupava ora c’è un mazzo di fiori. I suoi compagni di classe ieri erano tutti in aula, in un’atmosfera irreale. «C’è uno psicologo che resterà con loro tutta la giornata – ha spiegato ieri mattina Tiziana Vidotto, ex docente di Carlo Alberto e responsabile del plesso della Pascoli, che fa parte del II Istituto comprensivo Ardigò – Amava la storia ma anche il disegno tecnico, una passione ereditata dal nonno e dallo zio materno. Diceva che quando sarebbe stato grande sarebbe partito per gli Stati Uniti per studiare inglese. I suoi compagni di classe ora non si danno pace. E nemmeno noi».
La scuola ha già messo in azione tutto ciò che era in suo potere per aiutare gli amici di Carlo Alberto, un 12enne con la gentilezza e l’educazione di un adulto. Psicologi, incontri, sostegno per tutti, dagli studenti ai docenti. «Ci saranno incontri con degli psicologi specializzati sia per gli insegnanti sia per gli studenti – spiega il dirigente scolastico Andrea Muto – Per affrontare queste situazioni terribili ci avvaliamo dell’aiuto dell’Ordine degli psicologi. Nel pomeriggio (ieri, ndr) ci sarà anche una riunione aperta alle famiglie. È il momento del raccoglimento, dell’elaborazione del lutto. Dobbiamo fare squadra, come faceva Carlo Alberto nelle Fiamme Oro».
L’istituto ha espresso la vicinanza alla famiglia Conte e più avanti organizzerà un momento commemorativo. Le famiglie dei compagni di classe di Carlo Alberto sono a dir poco scosse. Una mamma che ha accompagnato il figlio racconta che era «studioso e appassionato, amava approfondire la storia e la tecnologia. Era anche molto sportivo: sciava, giocava a tennis e basket e non vedeva l’ora di ripetere l’esperienza della vela, già praticata l’estate scorsa con gli amici. Fin da piccolo ricordo che era affascinato dalla polizia e dalle forze dell’ordine, di cui sfoggiava con orgoglio stemmi e targhette. A volte trascorreva tanto tempo con gli amici in videochiamata».
Voleva emulare il papà, anche lui grande sportivo, ricorda un’altra mamma che ha il figlio nella stessa classe del 12enne: «Era sempre affettuoso con la mamma e la sorella, cercava di seguire in tutti i modi l’esempio del suo papà, anche nella corsa e nella bicicletta. Era un ragazzo davvero speciale: aveva una marcia in più. Si sapeva far voler bene da tutti e aveva una parola gentile per ognuno. Con il suo fare geniale conquistava chiunque».
La morte di Carlo Alberto ha colpito anche il sindaco di Padova, Sergio Giordani, che ha espresso il suo cordoglio alla famiglia: «È un dolore immenso per tutta la nostra comunità – afferma il primo cittadino – Non ci sono parole per descrivere il dolore, sono profondamente colpito da questo lutto. Mi sento solo di esprimere vicinanza alla famiglia e a tutti coloro che volevano bene a Carlo Alberto a nome di tutta la città di Padova».

Ultimo aggiornamento: 17:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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