La bella vita, ma senza reddito: sequestro da 9 milioni di euro all'imprenditrice "povera"

Giovedì 27 Gennaio 2022 di Marina Lucchin
I controlli della finanza
9

PADOVA - Un appartamento signorile a Montagnana e un complesso immobiliare che comprende otto terreni dove operava la sua ditta agricola fondata nel 2018. Ma anche una villa di lusso, auto, conti correnti e sette società operanti nei settori immobiliare e del commercio all'ingrosso di materie plastiche. Erano questi i beni, per un valore totale di 9 milioni di euro, di proprietà di un'imprenditrice 65enne, Patrizia Gianferrari, di origini sassolesi e residente a Castellarano in provincia di Reggio, confiscati dalla guardia di finanza di Bologna. Beni sparsi tra le province di Padova, Milano, Rimini, Modena e Reggio Emilia.
Il provvedimento di confisca, eseguito ieri mattina dai finanzieri del Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata e disposto dal Tribunale di Reggio Emilia, rappresenta l'epilogo di articolate e complesse indagini condotte, ai sensi del Codice Antimafia, sotto la direzione della Procura reggiana.

I PRECEDENTI
La donna è attualmente agli arresti domiciliari e nel suo casellario ha numerosi precedenti penali e plurime sentenze definitive di condanna per reati di natura economico-finanziaria, contro il patrimonio, l'economia e la fede pubblica commessi in varie regioni del centro-nord Italia.

E anche nella provincia di Padova.

NEL PADOVANO
Il nome della Gianferrari spunta nelle cronache di Montagnana ancora nel 2001 durante il processo svoltosi nel tribunale civile di Padova per bancarotta fraudolenta a carico di un commerciante di bestiame della città murata e di suo figlio. La donna era amministratore legale assieme ai due montagnanesi della società Benmar srl dichiarata fallita il 10 giugno 1998 dai giudici padovani.

I REATI
La Gianferrari è attualmente agli arresti domiciliari presso una casa di cura in provincia di Como e dal 1989, ovvero negli ultimi 32 anni, è stata ininterrottamente coinvolta in diverse vicende penali, riportando numerose condanne definitive per reati di natura economico-finanziaria, contro il patrimonio, l'economia e la fede pubblica (estorsione, minaccia, calunnia, falso ideologico e materiale, evasione ed elusione fiscale, truffa, bancarotta fraudolenta, anche con il ricorso a fatture per operazioni inesistenti), commessi anche in forma associativa tra l'Emilia-Romagna, la Lombardia, il Veneto, la Toscana e l'Umbria.

L'ORDINANZA
Ad incastrare Gianferrari, di cui gli inquirenti evidenziano la spiccata pericolosità sociale, è stata soprattutto - come si legge nell'ordinanza - la marcata sproporzione tra i redditi, pressoché inesistenti, formalmente riconducibili alla donna e al suo nucleo familiare e il patrimonio immobiliare nella sua effettiva disponibilità, composto da beni di cui l'interessata aveva di fatto la piena disponibilità per interposte persone, fisiche e giuridiche.
Oltre ai precedenti della donna, dagli accertamenti è emerso che «l'accumulazione del nucleo familiare della Gianferrari non trova scrivono i giudici nel decreto riscontro o giustificazione coi redditi dichiarati, nemmeno sempre sufficienti al sostentamento di una famiglia normale. Il tenore di vita della famiglia della Gianferrari non consente nel modo più assoluto di considerare conformi a quanto dichiarato i redditi di cui i relativi membri hanno avuto effettiva disponibilità. In tale elemento di sproporzione tra il patrimonio disponibile e il reddito dichiarato risiede il maggiore indizio della provenienza illecita di tutti i beni».
In particolare, si ricorda nelle disposizioni del giudice, la Gianferrari fu arrestata nel 2013 sempre dalla Guardia di finanza, ma in quel caso di Ferrara, e condannata nel 2018 in primo grado a sei anni e otto mesi di carcere, in quanto «coinvolta in indagini per contrabbando, emissione di fatture per operazioni inesistenti, occultamento o distruzione di documenti contabili e sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte assieme, tra gli altri, a Massimo Ciancimino, figlio dell'ex sindaco di Palermo Vito».
 

Ultimo aggiornamento: 28 Gennaio, 10:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci