Veneto Agrifood, vestiti "su misura" per aumentare i dati di un settore con numeri record

Destro (Confindustria): «Più tutela contro l'"italian sounding"». Melotti (Banco BPM): «Un rapporto diretto con gli imprenditori»

Mercoledì 15 Maggio 2024 di Nicoletta Cozza
Leopoldo Destro, presidente di Confindustria Veneto est, il quale di recente è stato nominato delegato nazionale per il Turismo, il giornalista Ario Gervasutti e Alberto Melotti, responsabile Direzione Territoriale Verona e Nord Est di Banco BPM.

PADOVA - Un settore strategico. La cui rilevanza è sancita dai numeri: in Italia vale 586,9 miliardi di euro di fatturato, e genera quasi 335 miliardi di valore aggiunto, pari al 19% del PIL italiano. E la nostra regione in tale ambito si caratterizza per i primati, ricca di eccellenze grazie alla sua capacità di innovare e di investire, ma restando fedele alla sua storia. "Veneto Agrifood. Territorio, tradizione innovazione", infatti, è il tema affrontato ieri in Sala Rossini al Pedrocchi, durante il primo di una serie di appuntamenti di approfondimento organizzati dal Gazzettino, chiamando a confronto i protagonisti. Al Pedrocchi per il debutto c'era un parterre prestigioso, con gli ospiti intervistati dal direttore Roberto Papetti e dal caporedattore Ario Gervasutti. Presente anche l'assessore veneto alle Attività Produttive Roberto Marcato.

Numerosi i filoni affrontati, dalle eccellenze locali conosciute nel mondo, dai vini ai prodotti agricoli e ittici, presi in esame sotto vari aspetti tra cui l'innovazione tecnologica, la rivoluzione green, ma anche l'accesso al credito, le esigenze del mercato del lavoro e i nodi della logistica. Senza dimenticare le applicazioni dell'agricoltura 4.0.

GLI INDUSTRIALI
Dopo l'introduzione del direttore Papetti, i primi a entrare nel merito del settore sono stati Leopoldo Destro, presidente di Confindustria Veneto est, il quale di recente è stato nominato delegato nazionale per il Turismo, e Alberto Melotti, responsabile Direzione Territoriale Verona e Nord Est di Banco BPM.
«A fine 2023 - ha ricordato il numero uno degli industriali - le esportazioni agroalimentari italiane hanno raggiunto il valore record di 62,2 miliardi di euro, incidendo per circa il 10% del totale. E in questo contesto il Veneto è una regione da primati, dato che lo scorso anno la nostra filiera ha raggiunto vendite all'estero per 9,66 miliardi di euro, pari al 15,4% della percentuale complessiva del Paese».
Destro ha poi evidenziato che la nostra regione gioca un ruolo da protagonista in una filiera d'eccellenza che comprende tutti i settori: primario, con la produzione di frutta e ortaggi, secondario per la loro trasformazione, e terziario per la distribuzione. Ma ha poi proseguito evidenziando che si può fare meglio: «Un recente studio di Ambrosetti ha rilevato che sul territorio nazionale senza i prodotti "Italian sounding" il nostro export agroalimentare potrebbe raddoppiare, arrivando a 120 miliardi di euro. E per fortuna l'Europarlamento ha bocciato la proposta di inserire il Prosek croato tra le denominazioni di origine protetta come è il nostro Prosecco. Però serve pure una maggiore tutela per chi innova e per chi investe».

LA BANCA
Melotti, invece, ha posto l'accento sull'opportunità di mettere a disposizione proposte creditizie ad hoc, una sorta di "abito su misura" per le aziende venete. «Sempre - ha annotato - partendo dal rapporto diretto con gli imprenditori agricoli, considerato che nella nostra regione abbiamo 800 imprese costituite da "specialisti dell'agricoltura". Per l'agrifood noi come Bpm abbiamo una serie di strumenti di supporto. Ma aldilà dei crediti, ci sono i temi dell'agrisolare e dell'agrivoltaico, con la possibilità di accedere a fondi per oltre un miliardo di euro, con contributi in conto capitale del 40%, che noi anticipiamo in attesa del rimborso del Ministero, mentre il 60% rimanente lo andiamo a finanziare tenendo conto dell'emissione in rete dell'energia da parte delle aziende».
 
Ultimo aggiornamento: 15:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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