È allarme aggressioni del personale sui bus del trasporto pubblico locale.
LE DIFFICOLTÀ
Le difficoltà per autisti e controllori (sia quelli interni di Atap, sia gli operatori del controllo della società in convenzione) sono maggiori a bordo dei mezzi. Mentre nei controlli che avvengono da parte del personale “esterno” nei capolinea del servizio di trasporto (nell’autostazione per l’extraurbano, in viale Trento per le corse urbane) solitamente le verifiche non danno origine a battibecchi o scontri. In primo luogo perché, molto spesso, nelle vicinanze dei capolinea ci sono le pattuglie delle forze dell’ordine che sono in grado di intervenire nel momento in cui vengono allertate dal personale della società di trasporto deputato ai controlli. È da precisar che i controllori possono solo verificare i biglietti e non possono fare le sanzioni relativamente al Green pass e alle mascherine obbligatorie. Possono, ovviamente, invitare all’uso corretto e, nei casi in cui il viaggiatore sia sprovvisto del certificato verde, devono sempre chiamare le forze dell’ordine che possono procedere con i verbali e con le eventuali sanzioni. Stessa cosa, ma con maggiore difficoltà, fanno i controllori a bordo dei bus. Spesso però, nel caso in cui si trovi un viaggiatore che non osserva le regole e che magari aggredisce verbalmente, visto che gli episodi possono avvenire in qualsiasi luogo del territorio provinciale non sempre le forze dell’ordine riescono ad arrivare tempestivamente con il rischio che il viaggiatore non in regole scappi. «Più volte – si legge in un comunicato della Fit Cisl Fvg - abbiamo lanciato l’allarme che le nuove misure del Governo, giustamente adottate per combattere la pandemia, avrebbero inasprito una situazione già troppo tesa. Ogni giorno registriamo aggressioni verbali, che spesso solo per la responsabilità degli operatori non sono sfociate in qualcosa di più grave, nonostante i fatti violenti siano sempre più pesanti, come, ad esempio, il pugno a Gorizia. Autisti e controllori – incalza la Cisl - sono purtroppo da soli sui mezzi ad affrontare una situazione molto complicata. Le aziende devono aprire un tavolo sulla sicurezza che coinvolga le organizzazioni sindacali e i prefetti».
IL PRESIDENTE
«La situazione di tensione c’è ed è piuttosto alta. Il personale a bordo - conferma il presidente Atap, Narciso Gaspardo - è più in difficoltà ed è in balia di qualsiasi malintenzionato. Il fatto che non possano fare i verbali e le sanzioni immediatamente, ma siano costretti a chiamare le forze dell’ordine, spesso comporta che chi non è in regola e magari ha anche aggredito verbalmente il controllore si da alla fuga. Servirebbero più sanzioni e un pugno un po’ più duro per evitare che la tensione salga oltre».