​Lite in famiglia, 38enne minaccia con un coltello il padre e la Polizia: fermato con il Taser e arrestato

Misura cautelare in carcere per l'uomo di Villanova. La stessa famiglia aveva chiamato il 112 temendo il peggio

Domenica 15 Ottobre 2023
Lite in famiglia, 38enne minaccia con un coltello il padre e la Polizia: fermato con il Taser e arrestato

PORDENONE - Un diverbio tra padre e figlio, una situazione di grande tensione, tanto da indurre un parente a chiamare il 112 nel timore che la situazione potesse degenerare.

L'intervento delle forze dell'ordine è stato immediato. La pattuglia della Squadra Volante è arrivata a Villanova a sirene spiegate verso le 19.30 di venerdì sera. I familiari di Alberto Marchesin, 38 anni, erano molto spaventati. L'uomo era molto agitato e nemmeno la presenza dei poliziotti lo ha riportato alla calma. Aveva un coltello in mano e rifiutava di posarlo o consegnarlo agli agenti. Il 38enne non ascoltava nessuno e il rischio che potesse scagliare il coltello contro qualcuno ha indotto la polizia a intervenire. L'uomo è stato immobilizzato con l'utilizzo del taser, soltanto così è stato possibile immobilizzarlo e disarmarlo. Dopodiché è stato arrestato per resistenza aggravata a pubblico ufficiale. Nessuna conseguenza per gli operatori della Polizia di Stato, che non hanno riportato lesioni.

IL PROCESSO

L'altra sera l'uomo è stato accompagnato in Questura e, al termine degli accertamenti e della fotosegnalazione, è stato portato nella casa circondariale di Pordenone su disposizione del magistrato di turno, il sostituto procuratore Carmelo Barbaro. Una volta valutati gli atti, la Procura ha chiesto che fosse processato per direttissima. L'udienza si è celebrata ieri mattina davanti dal giudice monocratico Piera Binotto. Marchesin in questa fase si è avvalso della facoltà di non rispondere.

LA MISURA CAUTELARE

L'arresto è stato quindi convalidato per resistenza aggravata dall'utilizzo del coltello che Marchesin ha agitato davanti ai poliziotti per tenerli a distanza. Il vpo Patrizia Cau ha chiesto e ottenuto dal giudice l'applicazione della misura cautelare in carcere per evitare ulteriori scontri con il padre. «La strada degli arresti domiciliari non era praticabile - ha spiegato il suo difensore, l'avvocato Alessandro Sperotto - per via della convivenza con il genitore». Il processo è stato aggiornato, in quanto il legale ha chiesto termine a difesa per valutare eventuali riti alternativi. Marchesin è stato riaccompagnato in carcere, tornerà in aula il prossimo 30 ottobre, quando sarà definita la sua posizione.

Ultimo aggiornamento: 10:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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