Ancora un furto a scuola, rubata una ventina di tablet usati per la didattica a distanza: studenti al buio

Mercoledì 9 Febbraio 2022 di Sara Carnelos
La scuola Lozer a Pordenone

PORDENONE -  Ancora un furto.

Ancora alla Lozer di Torre. Questa volta è sparita una ventina di dispositivi tecnologici. Si tratta della quinta volta che l’istituto è preso di mira. Subito dopo le 7.30 il dirigente dell’Istituto comprensivo, Vladimiro Giacomello è stato avvisato dai collaboratori scolastici della mancanza dei tablet presenti in dei piccoli armadi in ogni classe. Immediatamente il preside ha avvisato le forze dell’ordine e i Carabinieri sono entrati a scuola per le indagini del caso. Nel frattempo quasi 500 studenti hanno atteso sul prato della Lozer.


I FATTI


I ladri hanno rubato i dispositivi elettronici, quelli che tutte le mattine i prof avviano per fare l’appello, seguire lezioni, condividere gli appunti, ma soprattutto per la dad. Fino alle 9.30, gli adolescenti increduli sono rimasti in giardino sorvegliati dai docenti, con la supervisione del dirigente che li ha rassicurati, seguendo tutte le operazioni relative alla denuncia. Tutte le famiglie sono state prontamente informate. Pur non essendoci stati atti di vandalismo, a differenza delle volte precedenti, l’asticella della tensione si è alzata ancora, perché entrare in una scuola significa varcare le porte della conoscenza dove gli allievi devono essere al sicuro, così come i beni di proprietà comune devono essere preservati. «È un danno per l’intera comunità di Torre – dichiara il dirigente Giacomello –: per gli studenti, per le famiglie, perché sono stati rubati gli strumenti d’apprendimento e ciò è accaduto in un momento difficile, tanto che abbiamo dovuto interrompere la didattica a distanza». Dal giorno prima erano rientrate dalla Dad due classi. 


I PRECEDENTI


«Da novembre ci sono state cinque denunce, negli ultimi due casi abbiamo trovato solo dei mozziconi. Il Comune ha provveduto a cambiare tutte le serrature, ma questa volta sono molto preoccupato, tanto che il confronto con i colleghi ha confermato che l’età in cui vengono commessi atti gravi si è abbassata», riferisce il dirigente Giacomello. Si sospetta, dunque, che il furto sia collegato con gli altri atti vandalici ed episodi di violenza accaduti nel quartiere di Torre. Risse, effrazioni, violenze – queste ultime mai accadute all’interno della scuola – potrebbero essere un segnale di come una parte di ragazzini stia imboccando strade pericolose». 


SENSIBILIZZAZIONE


Mentre le indagini sono in corso, la Lozer non resterà a guardare. Sono già molteplici i progetti per trasmettere la cultura della legalità, non da ultimo l’intervento degli avvocati di Pordenone e della polizia postale che presenterà alle classi in diretta un video sul cyberbullismo. Sulla questione hanno voluto portare solidarietà alla scuola, i consiglieri Nicola Conficoni e Francesco Saitta (Pd). «Speriamo che gli autori dell’ignobile furto vengano individuati e la refurtiva recuperata – hanno dichiarato –. Qualora così non fosse, il Comune valuti la concessione di un contributo straordinario per consentire il ripristino della preziosa dotazione tecnologica rubata per non penalizzare gli alunni. A questo punto infine auspichiamo che l’amministrazione prenda davvero in carico il problema, che è conosciuto da mesi e non è solo di danno materiale ma anche educativo, supportando la dirigenza e tutta la comunità scolastica». Tra le prossime azioni, lo stesso dirigente non esclude la possibilità di posizionare dei dissuasori o delle telecamere. 

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