Zaia rilancia: obiettivo holding
Domani il vertice a Roma

Giovedì 12 Maggio 2016
Il presidente del veneto Luca Zaia
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VENEZIA - (Al.Va.) Il giorno dopo l’annuncio che gli spagnoli di Abertis hanno raggiunto l’accordo per comprarsi il 51,4 per cento di A4 Holding, da Venezia arriva una precisazione che nessuno aveva sollecitato: «Io ho sempre detto che la Valdastico Nord va completata», scandisce da Palazzo Balbi il governatore della Regione Veneto, Luca Zaia.

Perché questa puntualizzazione? Perché la partita Abertis, per concretizzarsi, ha bisogno di un passaggio fondamentale: la realizzazione della Valdastico Nord."L’accordo è subordinato - recita il comunicato emesso l’altra notte da Abertis - all’approvazione da parte del Governo Italiano del prolungamento dell’autostrada A31". Significa che quando il Cipe affronterà la questione della Valdastico, darà un sì o un no non solo al prolungamento dell’autostrada dal Veneto al Trentino, ma di fatto un sì o un no all’ingresso degli spagnoli nel mercato autostradale italiano. E Zaia non ha alcuna intenzione di finire tra quelli che dicono no. Semmai, dice, è il Governo di Matteo Renzi - lo stesso Governo «che garantisce che l’Italia è un Paese dove gli stranieri possono fare shopping» - a «non essersi mosso» così che adesso «la delibera del Cipe sarà funzionale a chiudere o meno la partita». Occhio: Zaia queste cose le aveva dette anche l’altro giorno al punto da provocare in serata una risposta da Roma con "fonti del Ministero dei trasporti" che affermavano che «La vicenda Valdastico per il governo è già definita e non ci sono problemi». Definita come? Di una riunione dello scorso febbraio risultano esserci solo un verbale e varie interpretazioni, tanto che Zaia scandisce: «Non è stato deciso niente».

Nel frattempo, il governatore è deciso ad incontrare «senza alcuna ostilità» gli spagnoli («Voglio capire quali sono le loro idee, che investimenti voglio fare anche perché le concessionarie autostradali non possono considerarsi avulse dal territorio») continuando però a cullare un sogno: «Spero non si rinunci al progetto di una holding del Veneto del comparto autostradale con Autovie, Cav e il blocco della Padova-Brescia, anche se mi pare che il Governo non ci creda». Nella holding veneta potrebbero un giorno entrare gli spagnoli?

Mentre Zaia si appresta a discutere domani a Roma con il ministro Graziano Delrio l'accordo sulle infrastrutture delle Regioni, l’arrivo di Abertis viene accolto con favore da Flavio Tosi, sindaco di Verona e presidente della Brescia-Padova partecipata al 100% da A4 Holding: «Abertis è il primo player mondiale autostradale, hanno grande capacità gestionale, ed il fatto che la proprietà sia in mano a un grande vettore autostradale, tranquillizza sicuramente i soci», senza contare che il loro «atteggiamento non è quello aggressivo dello speculatore, ma quello dell'operatore territoriale».

Una nota critica arriva da Lucio Malan, senatore di Forza Italia, secondo il quale «il miliardo e 200 milioni dell’intero pacchetto azionario, non dovrebbe andare a un privato ma allo Stato, proprietario dell'autostrada», visto che la concessione alla A4 già nel 2007 era stata prorogata di altri 19 anni a condizione che fosse realizzata la Valdastico Nord. Ma «nelle scorse settimane è emerso chiaro che al posto di un'autostrada ci sarà qualcos'altro, una superstrada o anche meno. Pertanto la Brescia-Padova dovrebbe essere tornata nelle mani dello Stato che potrebbe darla in concessione alla Abertis fino al 2026 in cambio di 1,2 miliardi. Invece, il Governo preferisce che quei soldi vadano a Banca Intesa».
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