Prevenzione, in Veneto ora è allarme colesterolo

Martedì 25 Ottobre 2022 di Alda Vanzan
Il dottor Fausto Rigo

MESTRE - Il primo dato è che in Veneto, nella fascia di età compresa tra i 45 e i 65 anni, va molto peggio il colesterolo dell'ipertensione. Il secondo è che l'algoritmo finora utilizzato, soprattutto dai medici di base, per capire se un paziente è a rischio cardiaco non è poi così preciso. Ad esempio: ad una signora di 58 anni, apparentemente sana, sportiva, con una leggera ipercolesterolemia (206 contro il limite di 200) ma con tutti gli altri valori più che nella norma, l'algoritmo si è rivelato inesatto perché non considerava il livello dell'LDL (o non-HDL) e cioè il cosiddetto colesterolo cattivissimo. Convinta di essere sana, la donna ha scoperto di dover fare attenzione. E infine gli effetti del Covid: circa il 10% delle persone visitate che si sono contagiate negli ultimi sei mesi ha mostrato i segni ecocardiografi di lieve pericardite. E di questi, più della metà non erano vaccinati.
Tutto questo è emerso dallo screening Pensiamoci Prima (dove prima è l'acronimo di PRevenzione Infarto Miocardico Acuto) in corso a Villa Salus a Mestre su iniziativa del dottor Fausto Rigo.

Una iniziativa partita la scorsa estate con l'appello a trovare in tutto il Veneto 200 persone sane, tra i 45 e i 65 anni, in particolare donne (perché con la menopausa si accusano maggiormente problemi cardiaci) disposti a sottoporsi ad una serie di esami. Tutto gratis, con nessun onere a carico del Sistema sanitario regionale, grazie a Banca Ifis che ha finanziato l'operazione (e che vista l'alta partecipazione potrebbe ripeterla la prossima primavera) e grazie all'ad di Fondazione Villa Salus, Mario Bassano, che ha investito sul progetto. E poi grazie a un macchinario speciale, un ecografo che consente di fare una analisi del tessuto del muscolo cardiaco oltre che delle carotidi, che sono un po' lo specchio del cuore.


I DATI
«C'è stato un boom di richieste», dice il cardiologo Rigo che, avendo già screenato un centinaio di pazienti, di cui il 60% donne, ha elaborato i primi risultati. Partiamo dalla familiarità: al primo posto l'ipertensione arteriosa (63,9%), poi la cardiopatia ischemica (52,5%), il diabete mellito (37,75%), l'ipercolesterolemia (32,8%). Ma i rapporti si invertono quanto a fattori cardiovascolari: solo il 16,7% dei pazienti sottoposti a screening ha la pressione alta, in compenso il 53,3% ha il colesterolo schizzato e il 45% conduce una vita sedentaria. Per quanto riguarda il colesterolo, il dato più preoccupante a detta di Rigo è l'LDL (o non HDL), che potremmo definire come il colesterolo cattivissimo, quello che avvia il processo di aterosclerosi, cioè la formazione delle placche che restringono il vaso e che sono causa di angina, infarto, ictus.
Può essere un effetto della pandemia che ha modificato i comportamenti, si mangia di più, ci si muove meno? Secondo l'ideatore di Pensiamoci Prima, sì. E a proposito di Covid, l'indagine ha appurato che il vaccino protegge anche dal punto di vista cardiaco: «Nessuno dei vaccinati con almeno 3 dosi, non contagiati, ha mostrato segni di pericardite, testimonianza che il vaccino protegge bene anche dai danni cardiaci del virus».
«Un aspetto di questo screening - aggiunge Rigo - è che non utilizza criteri standardizzati, bensì personalizzati». È come se si facesse predizione più che prevenzione. Singolare il caso di un uomo di 48 anni, sportivo, senza alcun sintomo, cui è stato rilevato un rischio altissimo e per questo è già stato preso in carico. «Abbiamo riclassificato il 30% delle persone che si sono sottoposte allo screening».
 

Ultimo aggiornamento: 26 Ottobre, 20:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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