Alla scoperta dei tesori archeologici trovati nell’ex carcere

Martedì 23 al Museo dei grandi fiumi sarà presentato il progetto “Rodige. Nascita e sviluppo della città”

Lunedì 22 Aprile 2024
Gli scavi all'ex carcere di Rovigo

ROVIGO - La Rovigo rinascimentale era una città ricca e prestigiosa, cuore pulsante e concapitale del territorio estense. Lo dimostra il progetto voluto da Lions Club Rovigo Host “Rodige. Nascita e sviluppo della città”, approvato dal Comune di Rovigo, che ha visto la collaborazione scientifica del Cpssae e di Archetipo Srl di Padova, e la partecipazione del Museo dei Grandi Fiumi e dell’Istituto Comprensivo 3.

I risultati di una prima attività di ricerca e studio, condotta a partire dagli scavi realizzati nell’ex carcere rodigino, verranno presentati da tutti i soggetti coinvolti domani alle 17 nella sala Flumina del Museo dei Grandi Fiumi.


SVILUPPO URBANO
Il pubblico potrà conoscere le fasi di sviluppo urbano grazie all’esame un complesso di frammenti, per lo più di ceramica e vetro, rinvenuti in alcune unità stratigrafiche e restaurati grazie all’ausilio di due professioniste, Nathalie Antonioli e Barbara Bulgarelli. Dopo i saluti di Ruggero Zambon, presidente Lions; Cristiano Corazzari, assessore regionale alla Cultura; Valeria Cittadin, Dirigente dell’istituto Comprensivo 3: Micaela Pattaro, dirigente del settore cultura del Comune; interverrà Chiara Vallini, curatrice del Museo dei Grandi Fiumi. Il cuore dell’evento sarà una relazione congiunta sui risultati scientifici degli scavi e dei recuperi e vedrà per protagonisti Raffaele Peretto, Claudia Fiocchi e Alessandra Marcante. Sarà inoltre presentata una pubblicazione contenente una narrazione per immagini degli oggetti restaurati, realizzata dall’artista Raffaella Benetti. Il pubblico potrà anche ammirare tre vetrine con gli oggetti ritrovati e in parte restaurati: sono la testimonianza tangibile di una fase ricca e brillante della storia rodigina, prima che il Polesine venisse relegato, con le dominazioni successive a quella estense, a zona prettamente agricola e marginale.


L’EX CARCERE
In particolare, l’ex carcere era stato, a partire del XII secolo, un monastero e un gruppo di case private. Le donne che hanno abitato il monastero erano di ottime famiglie e portavano con sé oggetti pregiati, addirittura anche qualche bambola. Molto presenti i ricordi di Caterina Sforza. Condurrà l’evento Sofia Teresa Bisi, insegnante e giornalista. Ingresso libero e gratuito. Al termine aperitivo offerto dal Lions Club a tutti i partecipanti nel Secondo Chiostro degli Olivetani. 

Ultimo aggiornamento: 17:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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