CONEGLIANO (TREVISO) Continua inesorabile lo svuotamento del centro: a un anno dall’apertura chiude Giacomini Calzature di via Colombo. «A Conegliano non c’è più mercato», dichiara il titolare. Sono quindici anni che i fratelli Giacomini hanno preso la passione di famiglia per il mondo della scarpa e l’hanno trasformata in un brand, la “F.lli Giacomini SPA". Partendo da Grado, passando per le città balneari del Friuli-Venezia Giulia e del Veneto, i Giacomini sono riusciti a piazzarsi sul mercato e ad aprire più punti vendita, fino ad arrivare sul Lago di Garda due anni fa. Quando a marzo dell’anno scorso hanno puntato su Conegliano, però, hanno trovato un mercato che non li ha favoriti.«Siamo un’azienda con più punti vendita e i nostri negozi stanno andando molto bene – afferma Paolo Giacomini – Abbiamo deciso di rilevare questo spazio su Conegliano l’anno scorso, imbarcandoci in una avventura che non si è però conclusa troppo bene, non c’è mercato in questa città».
L’ABBIGLIAMENTO
A gennaio aveva comunicato la chiusura un altro negozio, che sempre sulle spiagge jesolane continua la sua avventura.
IL NODO
«Purtroppo, la città è fortemente in crisi, soprattutto il settore commerciale. Basta fare un giro in centro città per vedere tutti i negozi chiusi. C’è un problema di business, una crisi che ha colpito la città negli ultimi cinque anni. Conegliano un tempo era uno splendore per il mercato, ora anche i nostri colleghi lamentano che gli affari stanno andando male». Il mercato di Conegliano i fratelli Giacomini, che arrivano da Portogruaro, lo conoscono bene. «Veramente dispiace per la situazione. Siamo di tradizione calzaturieri: mio padre ha iniziato nel ’64 con i mercati e a Conegliano continua a venire anche a 83 anni. Mio zio per quarant’anni ha lavorato in città con il negozio Spaip Calzature, che ha dovuto chiudere nel 2017 – racconta – La situazione in città è nera».Venerdì è partita la liquidazione totale, che continuerà per 13 settimane, con sconti anche del 50%. Questo primi giorni di svendita sono partiti al meglio, registrando molte entrate. «Sono arrivati in molti – continua il titolare – Mi fa pensare ci sia un problema di budget, che nell’entroterra si fa sentire. Gli stipendi non aumentano abbastanza rispetto alle tante spese e al costo della vita. È un trend che però nelle zone turistiche si percepisce meno». I pronostici per un anno migliore, emersi durante la presentazione dei workshop di marzo dedicati ai commercianti, arrivavano proprio dal mercato del turismo della zona Unesco, di cui Conegliano è porta d’ingresso.