Treviso. Emporio gestito per 10 anni da imprese «apri e chiudi»: quattro denunciati e maxi sequestro di beni per 300mila euro

Lunedì 13 Maggio 2024 di Redazione Treviso
Treviso. Emporio gestito per 10 anni da imprese «apri e chiudi»: quattro denunciati e maxi sequestro di beni per 300mila euro

TREVISO - Emporio gestito per 10 anni da imprese "apri e chiudi": quattro denunciati e maxi sequestro di beni per 300mila euro. La guardia di finanza, nell’ambito del contrasto alle frodi fiscali col metodo “Apri e chiudi”, ha scoperto un emporio gestito per oltre 10 anni da imprese che, dopo essere divenute insolventi, hanno sistematicamente trasferito personale, attrezzature e magazzino nella successiva impresa costituita ad hoc, che ha continuato a operare sempre nello stesso luogo, con gli stessi clienti e fornitori, cambiando solo il nome e la partita iva, senza il peso dei debiti tributari.

Imprese "apri e chiudi" con 15 dipendenti

Sono stati perciò denunciati alla locale Procura della Repubblica, per sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, omessa dichiarazione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, i quattro amministratori stranieri che, a partire dal 2012, si sono succeduti nella conduzione dell’emporio, specializzato nella vendita di articoli casalinghi e altri prodotti non alimentari, con un fatturato annuo di circa 1,5 milioni di euro e 15 dipendenti. Il gip presso il Tribunale di Treviso, alla luce dei gravi indizi di colpevolezza e tenuto conto del pericolo che lo schema fraudolento potesse perpetuarsi, ha disposto il sequestro preventivo per circa 300mila euro, pari alle imposte evase, in esecuzione del quale i finanzieri del Gruppo di Treviso hanno bloccato disponibilità finanziarie, due immobili in provincia di Venezia, due auto (una Bmw e una Volkswagen) e una partecipazione societaria in un’impresa con sede nel veronese.

Le indagini

Le indagini sono state avviate a seguito di una verifica fiscale nei confronti di una società che aveva gestito l’emporio e, prima di essere avviata alla liquidazione nel 2020, quando ormai aveva accumulato debiti tributari per 430mila euro, aveva ceduto il ramo d’azienda a un nuovo soggetto giuridico che, di fatto, era subentrato nella conduzione del negozio.

Da qui, gli approfondimenti a ritroso, che hanno consentito di ricostruire il classico schema adottato da coloro che, aggirando la normativa fiscale, costituiscono uno dopo l’altro soggetti giuridici che, di fatto, in modo strumentale, amministrano la stessa azienda al fine di sottrarsi al pagamento delle imposte.

Ultimo aggiornamento: 14 Maggio, 10:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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