Scatta l'obbligo vaccinale, la scuola verso il caos: ultimatum per 700. Il provveditore: «Supplenze a rischio»

Giovedì 16 Dicembre 2021 di Mauro Favaro
E' scattato l'obbligo vaccinale per gli insegnanti
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TREVISO - È scattato l'ultimatum per oltre 700 insegnanti e addetti delle scuole trevigiane non ancora vaccinati contro il Coronavirus.

Ieri, 15 dicembre, è entrato in vigore l'obbligo di sottoporsi all'iniezione anti-Covid. Già dalla prima ora, dopo aver consultato la piattaforma ministeriale che adesso evidenzia chi ha il Super green pass, i presidi hanno consegnato a ognuno di loro l'invito a mettersi in regola: si concedono 5 giorni di tempo per presentare le carte necessarie. In caso contrario, dall'inizio della prossima settimana saranno sospesi: dovranno restare a casa, senza stipendio. Stando a quanto emerso dagli istituti, quasi la metà del personale è pronto a mettersi in regola. Il rovescio della medaglia, però, dice che le scuole potrebbero comunque perdere più di 300 insegnanti e addetti.

I NUMERI
Sostituirli sarà un'impresa, vista la cronica carenza di supplenti. Ieri l'ufficio scolastico di Treviso ha avviato un monitoraggio con l'obiettivo di andare a coprire le cattedre che resteranno vuote. «Qualcuno ha già assicurato che si vaccinerà. Altri, invece, a quanto pare hanno proprio deciso di non sottoporsi all'iniezione anti-Covid - fa il punto Barbara Sardella, dirigente dell'ufficio scolastico di Treviso - ci sono docenti e personale Ata. Sostituirli non sarà semplice, dato che sul fronte delle supplenze si è faticato già prima dell'obbligo vaccinale. Ci sono poi anche alcuni Dsga (gli amministratori delegati delle scuole, ndr). L'eventuale assenza di queste figure potrebbe creare dei problemi. Nei prossimi giorni analizzeremo i numeri nel dettaglio». C'è pure il nodo di due presidi del distretto di Asolo che non sarebbero in regola. La loro posizione verrà valutata direttamente dall'ufficio scolastico regionale. Gli insegnanti e gli addetti raggiunti dagli inviti adesso sono chiamati a esibire la prenotazione della vaccinazione (da fare nel giro di 20 giorni) o a mostrare la certificazione di guarigione dal Covid, con il conseguente rinvio della puntura. Oppure l'esenzione. Qualcuno potrebbe essersi sottoposto alla prima dose proprio nelle ultime ore. In questo caso basta il certificato di avvenuta vaccinazione.

L'ANDAMENTO
Come sono andate le cose ieri nelle varie scuole? All'istituto enologico Cerletti di Conegliano sono stati consegnati 20 inviti a mettersi in regola: 8 a docenti e 12 a personale Ata. «Poco meno della metà ha annunciato che sta prenotando la vaccinazione spiega la preside Mariagrazia Morgan per gli altri, in caso di mancanza della documentazione richiesta si procederà con la sospensione. Non ci sono alternative». Al Besta di Treviso ieri sono stati firmati 7 inviti, tutti indirizzati a insegnanti non ancora vaccinati. «Quattro hanno già inviato la prenotazione specifica la preside Renata Moretti mi sono confrontata anche con chi è indeciso. Umanamente si ascoltano. Ma da dirigente dello Stato poi devo attenermi alle leggi». Sette inviti sono stati recapitati anche nell'istituto comprensivo di Zero Branco. Così come in quello di Casier. Sono sempre 7 gli inviti contati al liceo artistico di Treviso: 5 consegnati ieri più 2 pronti per chi prenderà servizio nei prossimi giorni. Al liceo scientifico Da Vinci di Treviso, invece, c'è una quota minore di non ancora vaccinati. Mentre al liceo Giorgione di Castelfranco sono stati firmati 6 inviti. «Ma due hanno già presentato la prenotazione per la vaccinazione», sottolinea il preside Franco De Vincenzis.

LE DOMANDE
A livello generale, tra gli addetti ai lavori non manca il dubbio che qualche insegnante No-Vax possa provare a prendere tempo prenotando la vaccinazione anti-Covid per poi rinviarla in modo sistematico. C'è pure una disputa sulle vacanze di Natale: fanno correre comunque i 20 giorni per vaccinarsi o li fermano? «Confido della serietà di persone, che sono innanzitutto degli educatori tira le fila Sardella se si è convinti di una battaglia, la si porta avanti fino in fondo, accettando le relative conseguenze. La furbizia non può essere un'opzione».
 

Ultimo aggiornamento: 13:39 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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