Tumore grave, il viaggio della speranza di una mamma di 28 anni fino a Castelfranco

Martedì 20 Luglio 2021 di Lucia Russo
Tumore grave, il viaggio della speranza di una mamma di 28 anni fino a Castelfranco
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Un viaggio della speranza lungo oltre mille chilometri, attraverso l'Italia, verso l'Istituto oncologico di Castelfranco per affrontare un intervento chirurgico innovativo, in grado di ridare coraggio, di alimentare nuovamente sogni e fiducia e risolvere problemi un tempo complicatissimi. È stato questo lo spirito che ha mosso una mamma di 28 anni, arrivata a Castelfranco per sottoporsi a una cistectomia radicale robotica con ricostruzione della vescica.

Un intervento unico nel suo genere, non invasivo, che ha visto l'innovativo Robot Da Vinci impiegato su una donna con diagnosi di carcinoma alla vescica e che ora, a pochi giorni dall'operazione, può già tornare a casa tra le braccia della sua famiglia. La paziente è una mamma con due bambini piccoli che per arrivare alla sede dell'istituto oncologico di Castelfranco Veneto (Iov), ha attraversato l'Italia, dal sud al nord. Un viaggio affrontato con grande fiducia e con la voglia di non arrendersi a quella pesante diagnosi di tumore della vescica infiltrante che i medici che l'avevano in cura nel suo paese d'origine le avevano attribuito. Poi la speranza data proprio da questo viaggio basato su un percorso nato da un accurato processo di cura integrato, avviato dalla sua Regione di residenza con la chemioterapia adiuvante e proseguito poi nella sede dello Iov dell'ospedale San Giacomo con l'operazione non invasiva. 


LA RICOSTRUZIONE

«Un intervento eseguito in robotica con la ricostruzione della vescica attraverso l'utilizzo dell'intestino senza alcuna incisione maggiore e quindi con la possibilità di essere dimessa dopo soli cinque giorni - spiega il dottor Angelo Porreca dell'unità operativa complessa di Urologia Oncologica della sede dello Iov di Castelfranco Veneto - In questo caso la chirurgia robotica con l'impiego del nuovo Robot Da Vinci ha dato la possibilità a una giovane mamma, residente fuori Regione a mille chilometri di distanza da questa sede dell'istituto oncologico, di riabbracciare due figli piccoli dopo solo una settimana, di limitare quindi la permanenza lontano da casa e di ritornare in tempi veramente brevi alla vita di tutti i giorni». 


LE DIFFICOLTÀ

La cistectomia radicale è uno degli interventi che i medici ritengono più complessi insieme alla successiva derivazione urinaria. La tecnica utilizzata sulla mamma di 28 anni nella sede dell'istituto oncologico è risultata innovativa sotto più aspetti, a partire dallo sfruttamento della tecnologia avanzata del robot Da Vinci che ha permesso all'equipe medica di condurre l'operazione con il minimo rischio, senza essere invasivi. Con la tecnica robotica inoltre, la paziente è potuta tornare a casa dopo pochi giorni dall'intervento senza eccessive suture. 


GLI OBIETTIVI

«Le tecniche chirurgiche utilizzate per la cistectomia radicale sono molteplici ma la robotica si pone l'obiettivo di limitare l'invasività dell'intervento e di accelerare il decorso post operatorio riducendone le complicanze spiegano dallo Iov - Nell'Unità operativa complessa di urologia oncologica dello Iov, la cistectomia radicale viene eseguita in robotica, così come la successiva derivazione con ricostruzione della vescica». 

Ultimo aggiornamento: 21 Luglio, 09:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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