Sicurezza, accoglienza e Ferriera:
pubblico spaccato tra fischi e applausi

Mercoledì 8 Giugno 2016 di E.B.
Sicurezza, accoglienza e Ferriera: pubblico spaccato tra fischi e applausi
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TRIESTE - Applausi e fischi. E' un pubblico spaccato a metà quello che ha assistito questo pomeriggio al confronto tra i due candidati a sindaco Roberto Dipiazza (centrodestra) e Roberto Cosolini (centrosinistra) che si contenderanno la poltrona di primo cittadino al ballottaggio del 19 giugno. Il confronto, moderato dall'avvocato Emilio Terpin che più volte ha dovuto alzare la voce per placare gli animi in sala, è stato organizzato dall'Ande (associazione nazionale donne elettrici). A sollevare cori da stadio è stata la "gaffe" di Cosolini che parlando dell'accoglienza dei richiedenti asilo ha fatto riferimento alla storia di Trieste che per sua natura multietnica ha sempre accolto popoli diversi e ha accolto anche gli istriani durante l'esodo. Una similitudine che non è piaciuta ad un certo pubblico in sala che ha iniziato a fischiare ed inveire tanto che il moderatore è dovuto intervenire per puntualizzare che non si era in una curva da stadio. Precisazione che non è piaciuta a Michele Lobianco (il candidato consigliere comunale che ha ricevuto più voti in Forza Italia): «Il voto di chi va allo stadio vale quanto il suo avvocato» il quale è stato pronto a ribattere: «Carissimo portatore di voti, mi riferivo all'educazione». Tanti gli argomenti sul tavolo a partire dalle donne con Cosolini a ricordare la rete messa in campo contro le discriminazioni e Dipiazza pronto a facilitare la vita delle future mamme garantendo soprattutto sicurezza («Accompagnavo questo inverno in Stazione le donne che lavorano in Regione perchè non si sentivano sicure»).

Il pubblico si infiamma sul Gioco del Rispetto: «Famiglia, patria e lavoro sono i miei valori - precisa Dipiazza - dove la famiglia è composta da uomo, donna e figli. Non buttiamo via i valori universali altrimenti mettiamo in crisi la società». Cosolini ricorda invece l'aumento dei posti negli asili nido, dice che questo è il primo strumento di conciliazione e che da settembre partirà la sperimentazione di orari flessibili affinchè i bimbi possano stare negli asili nido fino a sera. Poi tre valori a testa: «Sicurezza, sociale e lavoro» per Dipiazza, «Lavoro, diritti e servizi» per l'avversario che sui servizi sociali erogati dal Comune puntualizza: «Si tratta di contributi destinati ad anziani, disabili e persone a rischio povertà e che nulla hanno a che vedere con le risorse stanziate per l'accoglienza dei richiedenti asilo». In sala qualcuno urla: «Pagate il reddito di sostegno».

Sul tema rovente della Ferriera di Servola, il sindaco uscente ribadisce che il tentativo di verificare se l'area a caldo può convivere con «la doverosa esigenza di salute dei cittadini» verrà portato fino in fondo. In caso verrà rivisto l'accordo di programma ma i risultati non sono ancora sufficienti. Dipiazza è categorico: «Quell'impianto non è il futuro di questa città. L'area a caldo va chiusa».  Sul turismo immagina di mettere in piedi un ufficio turistico di coordinamento e di collaborare con Venezia. Entrambi i candidati ripetono di essere contrari al rigassificatore. Infine la futura composizione delle rispettive Giunte: «Sarà composta per dare il massimo servizio alla comunità, le persone saranno scelte indipendentemente dalle preferenze ricevute» afferma Cosolini mentre Dipiazza si sbilancia: «Gli assessori non saranno consiglieri comunali, uno lo manderò a Bruxelles sui fondi europei» indicando i nomi di Carlo Grilli e Giorgio Rossi, presenti in sala.
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