Giovane sciacallo dorato investito e ucciso: è la quinta vittima in Friuli quest'anno

Martedì 7 Maggio 2019 di Camilla De Mori
Giovane sciacallo dorato investito e ucciso: è la quinta vittima in Friuli quest'anno
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UDINE - Un altro sciacallo investito. Ed è già il quinto quest'anno in Friuli. Un altro sciacallo morto. Solo uno, sinora, l'esemplare travolto a sudovest del casello di Gemona-Osoppo l'11 marzo scorso, è riuscito a salvarsi, grazie alle cure al centro di recupero della fauna selvatica. Un bilancio drammatico, per uno dei carnivori più rari in Italia dopo la lince.

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«La strage continua», dice, infatti, lo zoologo Luca Lapini del Museo friulano di Storia naturale di Udine. L'investimento, come riferisce Lapini, è avvenuto domenica mattina. Lo sciacallo dorato travolto era «un maschio giovane». L'incidente che gli è costato la vita è avvenuto «sul ponte sul Torre, fra Pradamano e Buttrio. La  carcassa è stata raccolta dal direttore della riserva di caccia di Pradamano, signor Galdino, e messa a disposizione del servizio recupero fauna della Regione». Una brutta notizia per la specie, che in tutta Italia conta una sessantina di esemplari in tutto, buona parte dei quali concentrati in Friuli. D'altronde, gli incidenti sono uno dei rischi maggiori per la sopravvivenza di questi animali. «La media degli investimenti di sciacalli sulle strade friulane - rileva Lapini - in questi ultimi due anni si attesta attorno ad un esemplare al mese. Quasi tutti gli animali investiti hanno un anno di età o poco meno». Ed è probabilmente anche il caso di quest'ultimo sciacallo. Secondo Lapini «potrebbe trattarsi di uno dei due maschietti della cucciolata di due maschi e una femmina nati ad aprile dello scorso anno e ripresi ad agosto nella zona di Pavia di Udine. Questo è il periodo in cui i giovani si staccano dal gruppo familiare». 
I PRECEDENTI«Nel 2018 - ricorda lo zoologo - gli incidenti sono stati più frequenti ai margini del Carso goriziano, sloveno e triestino, mentre quest'anno sono per ora più frequenti nelle province di Udine e Pordenone». Dall'inizio dell'anno, infatti, c'erano già stati quattro casi di investimenti di altrettanti sciacalli dorati: l'ultimo incidente, ad aprile, ha ucciso una cucciolotta sulla bretella autostradale fra Caneva e Fratta. Ma, prima, si era contato un investimento al mese. Il primo si era verificato il 23 febbraio, lungo l'autostrada a Gemona. Poi, l'11 marzo, a 400 metri dal casello autostradale di Gemona-Osoppo era stato trovato ferito l'esemplare che dopo le cure è stato liberato sul campo di Osoppo con un radiocollare che permetterà di seguirne gli spostamenti, nel quadro di un piano approvato dall'Ispra, che prevede di monitorare sei animali nel Nordest. Vicino ad Aurisina, il 21 marzo, è stato travolto e ucciso un altro esemplare. Ma come fare per fermare la «strage», come la chiama Lapini? «È dura. Un'ipotesi è quella di georeferenziare tutti i punti in cui avvengono gli investimenti e, se alcuni si ripetono, mettere qualche avvertimento per gli automobilisti, ma per adesso i dati non sono tanti e gli incidenti non tendono a ripetersi nello stesso luogo».
Camilla De Mori
Ultimo aggiornamento: 16:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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