CHIOGGIA - «Troppi soldi per quella mostra, e senza ritorni per il Comune: scriveremo alla Corte dei Conti». Non si placa la polemica sulla mostra "The Mistery Man", allestita nella chiesa di san Domenico.
CONTRIBUTO
Per ospitarla a Chioggia il Comune ha speso, finora, circa180mila euro dei quali oltre 30mila per la passerella pedonale che permette ai disabili di raggiungere la chiesa, oltrepassando il canale san Domenico; 24.400 per il service logistico di una ditta locale e, l'importo più consistente, 122mila euro alla ditta spagnola, Arti Splendore Exhibitions, che l'ha realizzata. Una spesa finanziata con i fondi per la promozione turistica. In particolare i 122mila euro derivano da 100mila euro di compenso alla ditta spagnola per l'allestimento della mostra, più iva al 22% e la metà dell'importo è stata corrisposta anticipatamente. La modalità di erogazione del pagamento è la "procedura negoziata senza bando" che prevede una "trattativa" tra la stazione appaltante (il Comune) e chi fornisce l'opera o il servizio, modalità che, secondo la determina, in base alla legge, è possibile quando: «lo scopo dell'appalto consiste nella creazione o nell'acquisizione di un'opera d'arte o di una creazione artistica unica; o la concorrenza è assente per motivi tecnici; o a tutela di diritti esclusivi, inclusi i diritti di proprietà intellettuale». Secondo i Dem, però, l'allestimento in questione non configura nessuna di queste caratteristiche e, quindi, il Comune avrebbe dovuto fare un "affidamento diretto" che, tra l'altro, sarebbe obbligatorio sotto i 140mila euro se non ricorrono quelle condizioni indicate. Inoltre «la determina non esplicita in modo chiaro e sufficientemente dettagliato l'interesse pubblico che si intende soddisfare con l'affidamento; a nostro avviso vi si ravvisa carenza e insufficienza della motivazione».
«PROCEDURA ERRATA»
«Non è la prima volta che l'amministrazione adotta procedure sbagliate dice il capogruppo Pd, Lucio Tiozzo con conseguenze che possono essere negative per la città. Chiediamo maggiore serietà e attenzione nella gestione dei fondi pubblici». Ma il punto nodale è un altro: «I fondi per la promozione turistica sono stati utilizzati senza consultare le categorie interessate, senza creare pacchetti di soggiorno o visitazione della città: in questo modo il "ritorno" per la città sarà certamente minore e difficile da valutare. Con la stessa spesa si sarebbero potute organizzare svariate notti bianche a Sottomarina, tanto per fare un esempio. Inoltre gli incassi dei biglietti della mostra, a quanto mi risulta, andranno interamente alla società organizzatrice». Per tutti questi motivi («che nulla hanno a che vedere con il valore religioso dell'evento») i consiglieri Pd ritengono che serva un chiarimento della vicenda.