ERACLEA (VENEZIA) - «Costretti a vendere la casa di mia madre per pagarle l'ospitalità in casa di riposo». L'amara constatazione è di Priscilla Teso, residente a Eraclea, che da alcuni mesi è stata costretta a trasferire la madre nella casa di cura Anni Sereni. Un ricovero come privata e, in attesa della convenzione, con l'Ulss 4, la donna, disabile al 100% con l'impossibilità di seguire la madre, ha utilizzato i risparmi per far fronte alla retta della struttura, nella speranza di poter ricevere tanto attesi contributi.
COSTI DI ASSISTENZA
«Mia madre è entrata in casa di cura lo scorso agosto racconta la donna -, in quell'occasione ci era stato detto che non c'erano più fondi.
APPELLO ALLA REGIONE
Per questo la donna ha scritto anche alla Regione e ai vertici dell'Ulss 4 del Veneto Orientale. «Mia madre è lucida di testa, ma ha bisogno di assistenza per tutti gli adempimenti - conclude Priscilla Teso - È per questo che scivola sempre più verso il basso della graduatoria? Davvero l'unica soluzione è stata quella di vendere la casa? Sono davvero amareggiata, non lavoro, sono disabile al 100%, non uso le mani e non ho forza nelle braccia, altrimenti la seguirei io. Com'è possibile che non si tenga conto di una situazione del genere quando viene aggiornata la famosa lista per accedere ai contributi?».