«Insultato e picchiato a sangue perchè
sono gay e nessuno è intervenuto»

Martedì 4 Settembre 2012 di Luisa Morbiato
Il Pride Village di Padova (foto Candid camera)
VENEZIA - Era arrivato a Padova da Mestre con un amico per trascorrere in allegria la serata di chiusura del Pride Village. È finito invece al pronto soccorso dell'ospedale di Mirano dove gli hanno riscontrato una brutta contusione al volto a causa di un'aggressione di stampo omofobo.



Un episodio di intolleranza nei confronti di un giovane gay che ha funestato la serata di sabato. Il ragazzo stava ballando nella sala interna con il gruppo di amici che aveva incontrato quando gli si è avvicinato un ragazzo padovano che ha iniziato a deriderli e ad insultarli.



«Erano circa le 2 di notte, senza un motivo un giovane che era al Pride con la sua compagnia, si è avvicinato a noi - racconta J. M. 23 anni - ha iniziato a insultarmi in modo pesante, a deridermi ad apostrofarmi con nomi offensivi. Io ho cercato di dirgli di smetterla, ho provato a parlargli ma, per tutta risposta il giovane si è avvicinato ancor di più e mi ha colpito con un pugno in piena faccia».



«Uno dei miei amici ha cercato di difendermi ed è stato strattonato. Delle tante persone presenti nessuno è intervenuto, hanno fatto finta di non vedere quello che accadeva. I ragazzi della compagnia del mio aggressore guardavano a distanza ridendo. Il mio amico ha cercato di soccorrermi, abbiamo chiesto più volte l'intervento della sorveglianza del Pride, ma si sono presentati per capire cosa era accaduto dopo diversi minuti. Ero molto impaurito e sono ancora tanto scosso e arrabbiato».



J. M. spiega di sentire ancora grande dolore fisico pari a quello che gli provoca il non poter avere giustizia. «La sorveglianza è arrivata con molto ritardo, io ho raccontato loro l'accaduto, ho descritto il mio aggressore e sono anche riusciti a rintracciarlo e a fermarlo, ma poi se ne è andato. Alle mie proteste hanno risposto affermando che loro non potevano trattenerlo - sottolinea J. M. - io mi sono recato a sporgere denuncia alla polizia ma, visto che i sorveglianti non lo hanno nemmeno identificato ho dovuto fare una denuncia contro ignoti.



Trovo che questo sia profondamente ingiusto, mi dispiace molto e mi provoca dolore e rabbia. Sto pensando anche di procedere contro la sorveglianza per il ritardo con il quale è intervenuta ma, soprattutto, perché con il loro agire non ho potuto sporgere denuncia contro quel giovane. Non ho nessuna rimostranza invece contro gli organizzatori della manifestazione, che ho frequentato diverse volte durante l'estate. Mi auguro che la polizia riesca a rintracciare il mio aggressore perché sono perfettamente in grado di riconoscerlo».



J. M. spera di non dover più vivere una tale esperienza che nessuno dovrebbe mai provare. «Eravamo arrivati a Padova per la nostra ultima serata del Pride Village - ricorda - eravamo tranquilli, volevamo solo trascorre delle ore in compagnia divertendoci e invece, proprio una bella chiusura, sono finito all'ospedale. Fortunatamente il mio naso ha retto, ho un brutto trauma ma dai controlli radiografici effettuati non risultano fratture. Il dolore al viso passerà, ma credo sia più difficile farmi passare il dolore che ho dentro, sono stato aggredito senza motivo e insultato in modo che non voglio ripetere. Ora spero di ottenere giustizia».
Ultimo aggiornamento: 5 Settembre, 17:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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