MARTELLAGO - Non vedeva l'ora andare in pensione, dopo tanti anni di lavoro in fabbrica, per godersi un po' la vita, ma ieri, appena raggiunto l'agognato traguardo, un crudele destino se l'è portato via a soli sessant'anni mentre si trovava in montagna.
MAERNE
Tutta la comunità di Maerne, dove risiedeva praticamente da sempre, aveva fatto le scuole ed era conosciuto e ben voluto da tutti, è rimasta colpita per l'improvviso e prematuro decesso di Vincenzo Falcone, stroncato da un infarto fulminante nella casa di Selva di Cadore, nel Bellunese, dove alloggiava da qualche giorno per un breve periodo di vacanza con la moglie Loredana.
LA FAMIGLIA
Sconvolti i suoi cari, oltre alla moglie, che lo ha visto spirare sotto i suoi occhi, lascia anche un figlio, Denis, l'anziana mamma, due sorelle e un fratello, ma la notizia ha scosso un po' tutto il paese e soprattutto i suoi coetanei con cui manteneva stretti rapporti di amicizia, non si perdeva mai nessuna rimpatriata della sua "classe", 1962: avrebbe compiuto 61 anni in ottobre. Falcone, dopo aver abitato in via Tasso, risiedeva dal 1997 con la sua famiglia in una bella casa che con tanto amore aveva ristrutturato in via Olmo, dietro al cimitero di Maerne. Aveva lavorato praticamente per tutta la vita come operaio alle officine Ave, grossa fabbrica di imbottigliamento, prima nello stabilimento di Olmo di Martellago e poi in quello di Spinea quando l'azienda si è trasferita.
Era andato in pensione da soli quattro mesi e ne aveva subito approfittato per dedicare un po' più di tempo a se stesso e ai suoi familiari, alle sue passioni, al suo cane lupo e ai viaggi. Era tornato da poco da una settimana di vacanza in Norvegia, dove aveva potuto coronare uno dei suoi sogni, quello di vedere l'aurora boreale, ma negli ultimi giorni, come riferisce il fratello, non stava molto bene: aveva un serio disturbo al naso, tanto da aver già fissato degli accertamenti specialistici per chiarire di che tipo di patologia si trattasse. A inizio settimana aveva comunque deciso di partire con la moglie per un breve e tranquillo soggiorno sulle Dolomiti, a Selva di Cadore: la coppia sarebbe dovuta tornare prima di Ferragosto. Ma purtroppo Vincenzo Falcone non potrà più rientrare e abbracciare il figlio e gli altri suoi affetti.
«Una gran brava persona, un uomo tranquillo, un lavoratore e molto dedito alla sua famiglia» lo ricorda commosso il cognato, che non sa capacitarsi della tragedia.
I funerali saranno fissati nelle prossime ore, la salma è già a disposizione dei congiunti.