Coronavirus. Veneti rientrano dalle Canarie, confinati anche in aereo

Martedì 14 Aprile 2020 di Giuseppe Babbo
Veneti rientrano dalle Canarie, confinati anche in aereo
JESOLO Sono rientrati a Jesolo sabato notte. Finalmente a casa i trenta cittadini jesolani bloccati a Tenerife, alle isole Canarie. Si tratta di una quindicina di famiglie che attendevano di rientrare in Italia dallo scorso 15 marzo. Per questo la loro vacanza si è prolungata involontariamente di 28 giorni, fino a sabato scorso quando, dopo i tre collegamenti annullati nelle ultime settimane, sono riusciti a decollare con un volo organizzato dalla compagnia Neos, d'intesa con l'unità di crisi della Farnesina e l'ambasciata d'Italia a Madrid che ha riportato in patria 160 cittadini residenti in Veneto.
Eseguito lo scalo a Gran Canaria, come da programma l'arrivo è stato a Milano Malpensa. E da qui il gruppo si è diviso per tornare a Jesolo tra pullman, taxi e auto noleggiate all'uscita dall'aeroporto. «Il volo è andato bene racconta l'imprenditore Gino Fregonese, rientrato in città in pullman con una decina di persone, compresa una coppia di Padova -. Per raggiungere l'aeroporto di Tenerife ci siano mossi in taxi: le procedure d'imbarco sono state perfette, in totale a bordo dell'aereo eravamo in 160 persone, tutte sedute e a distanza di sicurezza, ovvero con un posto lasciato libero tra un passeggero e l'altro, facendo comunque sedere nella stessa fila un unico nucleo famigliare». E lo stesso principio è stato attuato anche nell'imbarco a Gran Canaria dove sono state fatte salire altre persone, mentre tutti i passeggeri hanno indossato una mascherina.
LUNGHI TEMPI DI ATTESA«Tutto è andato come da programma aggiunge Fregonese c'è stato solo qualche disguido una volta atterrati, quando gran parte dei passeggeri si è alzata in piedi per scendere contemporaneamente. Nella realtà siamo scesi a gruppi di 25 e questo ha allungato i tempi di attesa, anche perché la Polizia ovviamente ha controllato accuratamente la documentazione di viaggio di tutti. A tutti, inoltre, è stata misurata la temperatura con degli scanner. Solo quando è stato completato questo accertamento siamo saliti nel pullman che ci ha riportato a Jesolo». A casa giusto in tempo per Pasqua, e già oggi i viaggiatori chiederanno informazioni all'Ulss4 su come comportarsi durante la quarantena. «Probabilmente dice ancora l'imprenditore jesolano sarà necessario rimanere in casa per 14 giorni. E' un sacrificio che facciamo volentieri, per noi è fondamentale essere tornati a casa».
E' tornato a Jesolo in auto invece Otello Catto, che durante la permanenza forzata a Tenerife ha fatto da coordinatore sollecitando politici e autorità a organizzare i voli di rientro. «Finalmente siamo riusciti a rientrare sono le sue parole : nelle ultime settimane i timori non sono mancati, ora tutto si è risolto. Ringraziamo chi si è attivato per organizzare il volo. Personalmente però non posso fare a meno di pensare ai nostri connazionali ancora bloccati alle Canarie: manderò dei messaggi alle autorità affinché non si dimentichino di loro. Mi auguro venga organizzato un volo anche per queste persone».
Giuseppe Babbo
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