Venezia, Sgarbi: «Ad agosto il Canaletto torna da Padova alle Gallerie dell'Accademia»

Martedì 18 Luglio 2023 di Alberto Rodighiero
Venezia, Sgarbi: «Ad agosto il Canaletto torna da Padova alle Gallerie dell'Accademia»

VENEZIA - Entro la prima settimana di agosto il Canaletto esposto a Padova farà ritorno alle Gallerie dell'Accademia.

Dopo le liti dei giorni scorsi, a dare l'annuncio è stato ieri il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi, chiudendo la polemica sulla "Prospettiva con portico", ovvero la principale attrazione della mostra "All'ombra del Canaletto" allestita ai Musei civici padovani e promossa dall'assessore Andrea Colasio. Un'opera di cui il sottosegretario aveva chiesto la rimozione: in una lunga lettera al direttore delle Gallerie dell'Accademia (proprietarie dell'opera) Giulio Manieri Elia, aveva lamentato la presenza del quadro del grande artista veneziano all'interno di una rassegna dove sarebbero presenti ben 42 dipinti provenienti da collezioni private e di "vacillante attribuzione". Non solo. Il Canaletto in questione è affiancato da una tela attribuita a Francesco Guardi, la cui autenticità è stata messa recentemente in discussione su "Il giornale dell'arte" da Bozena Anna Kowalczyk, grande esperta del vedutismo veneziano del Settecento. «Nessuna polemica, ma un fatto: un falso dipinto di Francesco Guardi è presente in una mostra di un ente pubblico, non in una galleria privata ha scandito Sgarbi . Questo danneggia anche il Comune di Padova, che dovrebbe chiederne conto, invece di compiacersene».

IL PARERE

Ha aggiunto il sottosegretario: «Il caso Canaletto alla mostra degli Eremitani  nasce da un' impeccabile e coraggiosa recensione di Bozena Kowalcic, la più importante studiosa di Canaletto e Bellotto, la cui competenza è riconosciuta nel mondo ha aggiunto il sottosegretario . Tutte le buone intenzioni di curatori e amministratori padovani, come l'amico Colasio, non possono contrapporsi a un parere così autorevole, se non con la prova dei fatti: la valutazione dei dipinti attribuiti a Guardi, per una potenziale vendita, da parte di esperti di case d'asta internazionali, e un test sui pigmenti per accertarne l'epoca di esecuzione,  che io non ritengo anteriore alla fine 800 o, più verosimilmente, ai primi 900». Ha concluso Sgarbi: «L'autografia e l'autenticità di alcune opere esposte a Padova sono il tema del contendere, anche nel rispetto del pubblico. Dopo avere ricevuto una lettera di chiarimenti da parte del direttore dell'Accademia di Venezia, che non aveva verificato il progetto e i contenuti della mostra, ho convenuto  di far ritirare il capolavoro i primi giorni di agosto, evitando uno scontro tra istituzioni e turbamenti all'amico assessore Colasio, e confermando gli accordi intercorsi sui limiti temporali del prestito e la restituzione anticipata del dipinto».
LA COLLABORAZIONE
A conferma di questo, le Gallerie dell'Accademia fanno sapere che il prestito è maturato nell'ambito di rapporti proficui di collaborazione e scambio istituzionale tra musei del Veneto, per cui l'opera verrà ritirata il 7 agosto. «Era già previsto che il Canaletto facesse ritorno alle gallerie dell'Accademia dopo la prima settimana di agosto, quindi di cosa stiamo parlando?», si è chiesta però polemicamente la curatrice della mostra padovana Federica Spadotto. «L'accordo prevedeva un prestito trimestrale ha aggiunto . L'esposizione è iniziata il 6 maggio e il 7 agosto ci sarà la restituzione. Di conseguenza tutto avviene secondo i tempi stabiliti. Quanto alla polemica sull'attribuzione del Guardi, tutti hanno il diritto ad esprimere un'opinione, ma le competenze specifiche non possono essere ignorate. Bozena Kowalcic è la massima conoscitrice di Bellotto. Io mi ritengo un'operaia della storia dell'arte e non mi sognerei mai di esprimere giudizi definitivi sulla croce di Giotto, ma sul Guardi credo di avere una conoscenza superiore a quelle di Sgarbi». L'assessore Colasio ha comunque intravisto una tregua: «Mi fa piacere che la polemica sia rientrata, che Sgarbi abbia compreso la situazione e non abbia deciso di ritirare anticipatamente l'opera. Voglio ribadire l'assoluta competenza della curatrice Spadotto e mi auguro che Vittorio, che è un amico, anche in futuro possa collaborare con la nostra città».

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