POSINA (VICENZA) - Trovato morto l'escursionista di Schio, P.M. del '55 di Schio. L'uomo aveva lasciato detto che sarebbe andato sul Brutto Buso, sopra località Griso, dove poi i Carabinieri avevano ritrovato parcheggiata la sua auto, contattando la moglie in due occasioni al cellulare, l'ultima attorno a mezzogiorno, quando le aveva detto che era in cima, avrebbe mangiato qualcosa e sarebbe sceso, senza specificare da quale parte. Il telefono non era più raggiungibile.
Le operazioni di soccorso
Quattordici soccorritori, tra i quali un'infermiera, si sono suddivisi in squadre: una ha iniziato a risalire il canale, molto rischioso di notte, chiamando a voce l'uomo, le altre si sono spostate a verificare possibili itinerari alternativi di rientro, perché dalla cima, anche se molto difficile da raggiungere e individuare, si può arrivare a un sentiero Cai che poi si dirama. È stata proprio la squadra che stava risalendo il canale a trovare il corpo senza vita. Ottenuto il nulla osta dalla magistratura per la rimozione, la salma è stata imbarellata, calata per 200 metri fino al sentiero e da lì trasportata alla contrada per essere affidata alle onoranze funebri. L'intervento si è concluso alle 3.30. Questa mattina, 13 agosto, i soccorritori sono saliti nuovamente sul Brutto Buso per cercare e recuperare gli effetti personali dell'uomo e hanno rinvenuto lo zaino poco sotto la cima, aperto nel punto in cui l'uomo, non si sa se per un malore o se dopo aver perso l'equilibrio, è caduto ruzzolando per 150 metri. Sul Brutto Buso sono sì presenti manufatti della Prima Guerra mondiale, ma non esiste più sentieristica, non ci sono indicazioni e segnali evidenti, è selvaggio, impervio e pericoloso e già una volta quest'anno i soccorritori erano intervenuti in aiuto di una persona.