Dolomiti Bellunesi in inverno, l’importanza di viverle in modo consapevole

I soccorsi sanitari locali hanno presentato il piano di potenziamento invernale per garantire maggiore sicurezza a residenti e turisti

Dolomiti Bellunesi in inverno, l’importanza di viverle in modo consapevole
Contenuto a cura di Piemme SpA Brand Lab in collaborazione con ULSS N. 1 DOLOMITI

Incantevoli in ogni periodo dell’anno, durante i mesi invernali le Dolomiti Bellunesi riescono a superarsi regalando un’esperienza magica e spettacolare a chi ama la montagna, la neve e non solo. Patrimonio UNESCO dal 2009, creano con le proprie cime uno scenario senza tempo, tutto da ammirare e vivere. Tra sport, piste, relax, passeggiate, sapori, odori, divertimento e tradizione, le Dolomiti rapiscono lo sguardo e scaldano il cuore, coinvolgendo i sensi e nutrendo corpo e spirito.

Vivere le Dolomiti Bellunesi

Godere al meglio di tutto questo e regalarsi momenti indimenticabili significa, vivere le Dolomiti in modo consapevole. Come ogni altro contesto alpino, infatti, anche il bellunese può presentare insidie inattese. Consci di ciò, i soccorsi sanitari nelle Dolomiti Bellunesi si sono adoperati per rafforzare la propria rete di soccorso durante la stagione invernale. Un’iniziativa importante che, grazie a un lavoro di squadra tra Ulss, Forze dell’ordine, Soccorso Alpino e Volontari, permette di assicurare a residenti e turisti la migliore assistenza possibile in caso di necessità.

Presentato dal commissario dell’Ulss Dolomiti, Giuseppe Dal Ben, insieme al delegato del CNSAS Alex Barattin, al vicequestore Paolo Guiso, al capitano della Guardia della Finanza Luca Lorandini, al capitano dei Carabinieri Alessandro Bui, al capitano Andrea Pontillo del 7° Reggimento Alpini e ai referenti delle Croci, il piano di potenziamento è stato concepito tenendo conto dei 5.600 interventi – di cui oltre 1.600 in pista – fatti registrare dalla passata stagione invernale.

Impegno costante e potenziato

Operativo tutti i giorni dalle 8 alle 20, il team elisoccorso di Pieve di Cadore è l’unico in Veneto che durante il periodo invernale presenta sempre un’unità cinofila assicurata dal CNSAS o dal Soccorso Alpino della Guardia di Finanza. L’ultima arrivata è Nina, un malinois condotto entrato in servizio da poco che permette di portare a sedici unità il team cinofilo specializzato nelle ricerche in valanga. A ciò si aggiunge la dotazione di un apparecchio ARTVA appositamente sviluppato per essere utilizzato per la ricerca di eventuali travolti da valanga su ampia zona.

Il piano di potenziamento, che può fare affidamento anche su ben 220 defibrillatori (inseriti sulle mappe Google, con tanto di caratteristiche e specifiche tecniche di ogni apparecchio), interessa anche i turni dei volontari a supporto dei Pronto Soccorso, garantiti da diverse Croci del territorio e finanziati dall’Ulss. Oltre a ciò, anche lo schieramento di ambulanze e mezzi dislocati sul territorio si amplia, in particolare nelle zone di Livinallongo-Arabba, Cortina, Alleghe, Auronzo e Falcade, per un totale di diciotto mezzi.

Fondamentale lavoro di rete e collaborazione

A rendere unici ed estremamente efficienti i soccorsi sanitari nelle Dolomiti Bellunesi è l’importante lavoro di rete interforze, potenziato grazie a iniziative di collaborazione e formazione congiunta. Ad assicurare i soccorsi in pista sono infatti le Forze dell’ordine, ognuna per il comprensorio di competenza, che si integrano col SUEM in maniera sempre più efficace.

In tema di soccorso in valanga, invece, il comitato continua in modo incessante la propria campagna di sensibilizzazione e divulgazione, appellandosi alla prudenza di tutti e spingendo perché ognuno sappia leggere il bollettino e comprendere l’importanza di prestare attenzione alle condizioni meteo e alle previsioni. Altrettanto importante è saper riconoscere i propri limiti, essere pronti ad affrontare un’emergenza e, ultimo ma non meno importante, avere con sé dispositivi ARTVA, pala e sonda, indispensabili per i fuori pista.

Prevenzione e sicurezza al primo posto

Al tempo stesso, il Dipartimento di prevenzione sottolinea l’importanza di non abbassare la guardia in tema di prevenzione per quanto riguarda la salute della pelle e l’alimentazione. Il consiglio è quello di indossare occhiali da sole adatti e mettere sempre crema solare 50+ in pista e curare al meglio alimentazione e idratazione, così da migliorare anche la prestazione fisica.

Fondamentale, ovviamente, anche coprirsi al meglio, portando con sé un ricambio e un telo termico, prevedere soste circa a ogni ora e rifocillarsi preferendo un pasto leggero in rifugio e idratandosi in modo continuativo, evitando assolutamente l’assunzione di alcool.

Attenzione anche ai bambini. Con i più piccoli è importante evitare salite e discese rapide dai 1.500 metri, oltre a ricordarsi di non esporli per troppe ore alle temperature rigide. Il piano di guardia medica turistica attivata in Comelico, Cadore, Agordino e Zoldo completa al meglio l’importante campagna di prevenzione e sicurezza delle Dolomiti Bellunesi.

Maggiori informazioni sui dispositivi ARTVA sul sito internet www.sicurinmontagna.it. Info, aggiornamenti e supporto al sito www.aulss1.veneto.it.