“Il filo di Fauré”: un festival per celebrare il compositore francese

In occasione del centenario della morte va in scena a Venezia il ciclo di eventi dedicati a Gabriel Fauré, artista che ha dettato i nuovi canoni della musica romantica

“Il filo di Fauré”: un festival per celebrare il compositore francese
Contenuto a cura di Piemme SpA Brand Lab in collaborazione con PALAZZETTO BRU ZANE

Sette concerti e una conferenza per celebrare uno dei musicisti e compositori più eclettici e influenti a cavallo tra il XIX e il XX secolo: ecco Il filo di Fauré, manifestazione che dal 23 marzo al 23 maggio porterà al Palazzetto Bru Zane – Centre de musique romantique française di Venezia, e su altri prestigiosi palcoscenici, i componimenti di Gabriel Fauré, artista di cui nel 2024 cade il centenario della morte.

Fauré, l’innovatore dal percorso atipico
Un omaggio a un compositore anticonformista che ha segnato un’epoca di passaggio, trasportando il romanticismo francese in nuovi canoni e ispirando così un gran numero di allievi, divenuti poi nomi di prestigio nella storia della musica: da Nadia Boulanger a Florent Schmitt, da Georges Enesco e Charles Koechlin fino a Maurice Ravel.

Nato nel 1845, iniziò la sua formazione musicale all’età di 9 anni. Il suo percorso artistico atipico traccia un itinerario unico che lo vide evolvere dall'ambito della musica sacra - dove si distinse anche come organista - a diventare un pilastro della musica da camera, del repertorio pianistico e del genere delle mélodies. Quest'ultimo, in particolare, fu l'arena in cui Fauré esercitò la sua naturale propensione all'innovazione, svelando una sensibilità compositiva fuori dal comune. Fu professore di composizione presso il Conservatorio di Parigi, istituto del quale divenne successivamente direttore. La sua capacità di rinnovarsi e di sorprendere, unita a una creatività senza confini, gli garantì un posto d'onore nell'Institut de France, riconoscimento dell'impatto e del valore della sua eredità artistica.

Un weekend di inaugurazione da non perdere
Il 23 marzo alla Scuola Grande San Giovanni Evangelista si svolgerà il primo concerto del festival All’alba di una nuova era, dedicato alla musica da camera, uno dei due generi più cari a Fauré insieme alle mélodies: il pianista Simon Zaoui e il Quatuor Strada suoneranno un brano di Fauré e uno di Roger-Ducasse, l’allievo che meglio di chiunque altro simboleggia il passaggio di testimone tra Gabriel Fauré e la generazione che ha formato.

Scuola Grande San Giovanni Evangelista © Matteo De Fina

Il giorno seguente, 24 marzo, il Festival tornerà al Palazzetto Bru Zane per il concerto "Maestro Fauré": il tenore Cyrille Dubois e il suo fedele accompagnatore, il pianista Tristan Raës, presentano Gabriel Fauré sotto una nuova luce, quella di maestro dell’arte della mélodie. Contrapponendo le sue opere a quelle dei suoi allievi e di altri compositori illustri, da Debussy a Ravel, questo programma rivela le luci mutevoli di una Belle Époque in cui la purezza di espressione annunciava in sordina gli sconvolgimenti radicali allora in corso.

Gli appuntamenti di aprile
Il successivo appuntamento musicale, organizzato grazie alla co-produzione tra il Palazzetto Bru Zane e Asolo Musica, è fissato per il 13 aprile all’Auditorium Lo Squero sull’Isola di San Giorgio Maggiore: Hawijch Elders, Natanael Ferreira, Aleksey Shadrin e Frank Braley si esibiranno sulle prime composizioni per quartetti firmate da Fauré e dal suo allievo Georges Enesco.

L’eclettismo del compositore francese verrà poi celebrato nel concerto del 19 aprile al Palazzetto Bru Zane: Alexis Kossenko e Vassilis Varvaresos racconteranno l’evoluzione del repertorio del flauto nella Belle Époque attraverso sonate e brani da camera firmati da Fauré e da quattro artisti che si ispirarono a lui, ovvero Enesco, Eugene Cools, Charles Koechlin e Louis Masson.

Palazzetto Bru Zane © Matteo De Fina

Aggiungiamo anche che il 9 aprile si svolgerà una conferenza a ingresso libero: in “La gondola dei sogni: Gabriel Fauré a Venezia”, Luca Scarlini si concentrerà sulle “Cinque melodie di Venezia”, composte da Fauré su poesie di Paul Verlaine, lavori che rappresentarono la scintilla per un’esplosione artistica di composizioni veneziane da parte di artisti francesi e che ancora oggi testimoniano lo speciale legame tra Fauré e la città sulla Laguna.

Maggio, gran finale e spazio ai giovani talenti
Il 7 maggio riflettori sul violoncello: il Duo Domo, composto da Domonkos Hartmann e Domonkos Csabay, si concentrerà sulle opere successive alla celebre “Elegie” firmata da Fauré nel 1883. “Ode al violoncello”, questo il titolo del concerto realizzato in collaborazione con il Concours International de Musique de Chambre de Lyon, vedrà i due musicisti eseguire brani di Roger-Ducasse, Boulanger e Koechlin.

Spazio ai giovani talenti il 16 maggio con “Notti melodiche”, in cui artisti emergenti dell’Académie de l’Opéra national de Paris si esibiranno sulle mélodies di Fauré e dei suoi allievi. L’ultimo appuntamento de “Il filo di Fauré” è poi fissato per il 23 maggio con “Discendenze”, concerto realizzato grazie alla collaborazione del Palazzetto Bru Zane con l’Accademia Teatro alla Scala di Milano, i cui allievi si cimenteranno con le mélodies di Fauré e di Léon Boëllmann, organista che intraprese una strada simile al compositore pur non essendone stato un allievo. 

Per saperne di più sul ciclo di eventi nell’ambito del festival “Il filo di Fauré” è possibile visitare il sito bru-zane.com/ciclo/ciclo-il-filo-di-faure/.