Erbe, fanno bene o fanno male alla salute?

Il docente di Fitoterapia Fabio Firenzuoli: «Il ricorso a medicine complementari è diffuso. Alcune offrono opportunità di cura, ma fondamentale è la sicurezza»

Giovedì 14 Marzo 2024 di Valentina Arcovio
Erbe, fanno bene o fanno male alla salute?

Sono quasi 8 milioni gli italiani che utilizzano piante o estratti di piante per le cure o per il mantenimento del benessere psicofisico.

Più di sei su dieci (62%), secondo un sondaggio Coldiretti/Ixè, affrontano diversi disturbi affiancando alle medicine infusi ed estratti a base sia di frutti sia di erbe.

IL MERCATO 

Per comprendere a fondo l’importanza dei prodotti di trasformazione delle piante officinali nel panorama economico italiano, è bene ricordare che circa il 50% degli integratori alimentari attualmente in commercio sono a base vegetale. Un tipo di consumo, dunque, molto più apprezzato di quanto si possa pensare. Motivo per cui il mercato è sempre più sotto la lente e i consumatori sono messi in guardia da possibili acquisti o usi non corretti delle erbe. 
«Il ricorso alle medicine complementari e non convenzionali – commenta Fabio Firenzuoli, docente di Fitoterapia clinica e Fitovigilanza e direttore del Centro di Ricerca e Innovazione in Fitoterapia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi di Firenze – è molto diffuso. E al di là delle opportunità di cura che alcune di esse realmente offrono, e sulle quali c’è pure letteratura scientifica, l’aspetto che interessa maggiormente è quello della sicurezza. Perché in particolare per l’uso di erbe, integratori o preparazioni domestiche, i pazienti ancora oggi spesso si rivolgono al fai da te, all’automedicazione non controllata». 
Un fenomeno caratteristico e molto pericoloso è l’abitudine, spesso all’insaputa del medico curante, di sostituire la terapia convenzionale o associare prodotti naturali. «Spesso contenenti molte erbe – aggiunge il professore tra gli esperti del sistema di videosorveglianza dell’Istituto Superiore di Sanità, che raccoglie le segnalazioni spontanee di sospette reazioni avverse insorte dopo il consumo di questi prodotti – E spesso neppure ben definite in etichetta, rischiando di creare veramente un cocktail dagli effetti imprevedibili, in termini sia di riduzione di efficacia del farmaco di sintesi, sia, al contrario, di potenziamento anche improvviso con rischi di tossicità».

Attraverso il portale VigiErbe è possibile segnalare, online, le sospette reazioni avverse che si verificano dopo l’assunzione di: integratori alimentari, prodotti erboristici, preparazioni magistrali (per esempio a base di cannabis per uso medico), medicinali omeopatici (non registrati come medicinali), altri prodotti di origine naturale.

IL NATURALE NON FA MALE

FALSO Qualsiasi rimedio erboristico contenente sostanze farmacologicamente attive è di fatto un farmaco, con tutto ciò che tale definizione implica, inclusi gli effetti avversi. Lo dimostra il fatto che gran parte dei farmaci attualmente in commercio (e prescritti) sono di derivazione vegetale.

POSSONO AVVENIRE INTERAZIONI CON I FARMACI CHE PRENDIAMO 

VERO I rischi riguardano non solo la possibilità di sviluppare reazioni avverse da erbe medicinali, ma anche i possibili effetti indesiderati dovuti alla assunzione concomitante di un farmaco di sintesi ed un rimedio erboristico. Il medico deve essere informato se si aggiungono composti naturali.

INFUSO, DECOTTO O ESTRATTO HANNO LO STESSO EFFETTO 

FALSO Pur partendo dalla stessa pianta ricordiamo che un olio essenziale è diverso da un estratto fluido, un estratto secco da una polvere, una tintura officinale da una tintura madre, un infuso da un decotto. Ogni preparato ha un suo ruolo specifico. Differenti per utilità, efficacia e anche rischio.

CHI SOFFRE DI ALLERGIE DEVE FARE MOLTA  ATTENZIONE 

VERO Chi soffre di allergie a pollini e simili dovrebbe fare attenzione a curarsi con la fitoterapia. La stessa “innocente” camomilla, se si è allergici, può dare reazioni cutanee, oculari o intestinali fino a eventi generalizzati gravi. In alcuni casi si potrebbe rischiare anche uno shock anafilattico.

MEDICINE E PREPARATI INSIEME PER COMBATTERE LA MALATTIA 

FALSO La contemporanea presenza nell’organismo di sostanze vegetali che si comportano in modo uguale al farmaco può scatenare effetti amplificati e pericolosi. Come se vi fossero, appunto, due farmaci (uno di sintesi e uno naturale) che esplicano la stessa funzione. Frequente in casi di ipertensione.

PER FARE UNA TISANA MAI OLTRE 3/5 "INGREDIENTI"

VERO Una raccomandazione di carattere generale è quella di non mischiare più di 3-5 erbe tra loro. Bisogna rispettare il principio della quantità: la tisana deve essere composta per un terzo dalla pianta ad attività principale, una piccola parte quella di “sostegno” e un’altra piccola percentuale dalla pianta “complementare”.

CURE DA FITOTERAPIA ANCHE DA ANZIANI 

FALSO Ci vuole prudenza con gli anziani. Per la ridotta funzione di molti organi e apparati, per la frequente presenza di più patologie e di terapie polifarmacologiche. Nell’anziano il rischio di reazioni avverse da farmaci è circa il doppio rispetto all’adulto. Circa l’80% degli over 75 assume almeno 3-4 farmaci al giorno.

EVENTUALI EVENTI AVVERSI DIPENDONO DAL TIPO DI PREPARATO

VERO Il rischio di avere effetti avversi dipende non solo dalla pianta ma anche dal tipo di preparato: un estratto è molto più concentrato di una tisana mentre un flaconcino di olio essenziale è una piccola “bomba” di sostanze chimiche. Anche se naturali. Da non dimenticare la dose e quanto si prolunga la somministrazione.

BASTANO FOTO E VIDEO PER RICONOSCERE FIORI E RADICI 

FALSO Non è così raro raccogliere una pianta tossica scambiata per sicura e utile. Il Colchio, per esempio, può essere preso per Aglio ursino oppure le foglie di Mandragora per quelle di Borragine. Mai mettere in bocca piante, fiori o radici davanti ai bambini che, in ogni prato o bosco, sono autorizzati ad assaggiare ciò che raccolgono.

SI POSSONO VERIFICARE REAZIONI MAI MANIFESTATESI PRIMA 

VERO Le reazioni allergiche possono essere anche imprevedibili (come per i farmaci). Talvolta si verificano anche in persone che nel passato avevano già assunto la stessa sostanza o prodotto naturale. Ai primi segnali, dunque, fermare la somministrazione. Se il disturbo è immediato e grave è opportuno rivolgersi subito a un pronto soccorso.

Ultimo aggiornamento: 07:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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