VOLPAGO DEL MONTELLO – Della loro maestra delle elementari ricordavano, a distanza di decenni, tutto: le lezioni su Promessi sposi e Divina commedia, i lavori a maglia, la voce affettuosa e paziente e la capacità di educare senza urlare.
FIUME DI EMOZIONI
Così, quarant'anni dopo aver finito la 5. elementare nel plesso di Volpago allora in via Del Medico, nell'anno scolastico 83-84, gli ex alunni della maestra Concetta Santicchia Ricci, ora tutti over 50, hanno sentito il bisogno di ritrovarla, assieme, come in classe. Per ricreare quell'alchimia che solamente certi insegnanti riescono a trasmettere e che, se è genuina, accompagna tutta la vita di un allievo. Per il quale quella donna, seppur in pensione da anni, rimarrà sempre e comunque, con un'accezione quasi sacrale, "la maestra". Così, su iniziativa di due ex alunne, nei giorni scorsi il desiderio si è avverato. E una fetta consistente di quella classe, nella quale mancano purtroppo due bambine di allora che non ci sono più e qualche altra che vive oltreoceano, si è ritrovata a casa della maestra. Con tanto di torta decorata dalla foto della quinta di allora e un fiume di emozioni. «È stato un pomeriggio bellissimo -racconta una delle bambine di allora- la nostra maestra è ancora lucida e attiva ed ha apprezzato moltissimo l'incontro. Per noi lei è stata un pilastro: non solo ricordiamo ancora quello che ci raccontava di Dante o Manzoni o il riassunto che ci aveva fatto dell'Avaro di Moliere, ma soprattutto l'amore incondizionato che ci ha donato».
LEGAMI RINNOVATI
Un'occasione, l'incontro, per ravvivare anche i legami fra compagni di classe, che hanno dato viva a un vivace gruppo whatsapp dove ora fanno capolino vecchi quaderni, le firme dei compagni, tanti episodi destinati a rimanere indelebili. «Della scuola media -proseguono gli alunni- abbiamo ricordi più sbiaditi, ma delle elementari ricordiamo tutto. Perfino qual era la disposizione dei banchi». Un affetto assolutamente ricambiato dalla maestra che ha donato a ciascuno di loro una rosa accompagnata da un commovente bigliettino, nel quale assicura ai bambini il proprio legame nei loro confronti. «Grazie a quell'incontro -proseguono gli allievi- si è ricreata una rete di relazioni. All'inizio abbiamo faticato a riconoscerci. Poi, partendo dai sorrisi o dalle espressioni delle voci, tutto è tornato nitido». All'insegna di un legame d'amore, il vero filo che può davvero unire, al di là delle nozioni trasmesse, alunni e docenti. Come quarant'anni fa. Come in ogni classe di tutti i tempi.