TREVISO - «Tu che strada prendi, io vado di là». «Aspetta, ora parto pure io».
Sono le otto di sera. Giulio non si trova. L’angoscia diventa terrore. Alessio Chies è l’unico testimone, il gelataio che ha visto la Touran nera di Alice prendere il largo: «Lei è entrata per il gelato, è una nostra cliente da sempre. Poi ho sentito una sgommata fortissima: è stato un attimo. E l’auto è sfrecciata via. Alice è corsa fuori, ha tentato di prendere la maniglia dell'auto. Siamo rimasti choccati, lei urlava, io ho chiamato i carabinieri».
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La caccia prosegue. Si alza l’elicottero. Vengono diramati avvisi nelle radio, sul sito del Gazzettino.it, sui social network. Il sindaco Cristina Andretta chiama a rappporto tutti: vigili, giunta, consiglieri comunali, protezione civile, amici. Centinaia di auto perlustrano la zona. È una corsa contro il tempo. Ìmpari e difficilissima. Si cerca un ago in un pagliaio. Alice viene portata nella caserma dei carabinieri di Vedelago. Aspetta. E con lei e la sua famiglia un intero paese. «Noi usciamo a piedi nelle zone di campagna, facciamo le stradine» dicono alcuni pensionati armati di torce. Vogliono aiutare anche loro. Quel piccolo è già entrato nel cuore di tutti.
Dopo il lieto fine anziani, giovani, padri di famiglia tornano a casa. Ma una serata così non la dimenticheranno per un pezzo.