Senza i turisti per i residenti
vaporetti ridotti all'osso: ecco perché

Sabato 7 Dicembre 2013 di Michele Fullin
Senza i turisti per i residenti vaporetti ridotti all'osso: ecco perché
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VENEZIA - Contro i piagnistei e le lamentele lui tira fuori le cifre. E quelle, che sono impietose, affermano una verità scomoda, che a nessun veneziano piace dover sentire: senza il turismo non ci sarebbero vaporetti. O, perlomeno, non ce ne sarebbero così tanti e nell’arco di tutte le 24 ore.



Giovanni Seno, amministratore delegato di Avm, la holding della mobilità che raggruppa Actv, Pmv e Vela, spiega che cosa sta succedendo e che cosa succederà in futuro al sistema dei trasporti veneziano. «Vorrei chiarire una cosa - esordisce - il costo della navigazione è di 145 milioni l’anno, mentre gli introiti da biglietti e abbonamenti di residenti e pendolari ammontano a 26 milioni l’anno. Quindi, la città deve sapere che Actv continua ad offrire un servizio che vale 146 milioni che solo in minima parte è coperto dai suoi utenti principali. Anche se sommassimo a questi soldi i 43 milioni ricevuti dalla Regione, 43 milioni, arriveremmo a meno della metà della copertura».



Questo che significa, che il resto lo mettono i turisti? «Esatto. I turisti mettono sul piatto 90-95 milioni, di cui una settantina rappresentati da incassi da biglietti. Pertanto, per mantenere un servizio come l’attuale, che non è stato tagliato, è inevitabile fare i conti con la presenza dei turisti e, purtroppo, dei battelli stracarichi. E attenzione: se limitassimo alcune corse ai soli veneziani, la Regione ridurrebbe il suo contributo annuale».





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Ultimo aggiornamento: 13:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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