«Questa volta i sindaci bellunesi hanno capito, i partiti invece no»

Venerdì 19 Settembre 2014
PIEVE DI CADORE - (D.T.) «I sindaci bellunesi hanno capito; i partiti no». Usa il plurale, Maria Antonia Ciotti. Eppure l'idea è che andrebbe meglio il singolare: il partito. Ovvero il Pd. Le elezioni provinciali sono come la lente di un microscopio, in grado di mettere in evidenza dinamiche e aspetti altrimenti nascosti della politica locale e soprattutto del sottobosco politico. E hanno il pregio di acutizzare il ritorno di tensioni o incrinamenti. La lettera aperta del sindaco di Pieve di Cadore all'onorevole Roger De Menech (segretario regionale del Pd) è solo un esempio. Tanto per restare in tema di tensioni. «Caro onorevole De Menech - scrive Maria Antonia Ciotti -. Leggo sui quotidiani alcune tue dichiarazioni in merito alla vicenda delle elezioni provinciali. In particolare la frase »che i sindaci hanno dato prova di lungimiranza rispetto a chi cercava di dividerli". Ti faccio presente che il mio appello, per la mia terra il Cadore, è stato accolto dai sindaci, ma non da te e dal Pd, con il quale, prima di andarmene (Ciotti ha restituito la tessera dopo anni di militanza, ndr), ho sempre accolto e cercato il confronto. Se c'è qualcuno che ha cercato di dividere i sindaci sono state le segreterie dei partiti e non certo alcuni di noi sindaci, che abbiamo avuto l'unico obiettivo di avere finalmente un rappresentante autorevole nella cabina di regia provinciale per il nostro Cadore. I sindaci bellunesi hanno capito, i partiti no».

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