Immobile aggredito: «C'è chi istiga all'odio». Lotito critico: «Anch’io ricevo minacce, ma non faccio tutto questo clamore»

Ciro denuncia un doppio assalto: a lui (in presenza del figlio) e a sua moglie

Sabato 16 Marzo 2024 di Giuseppe Mustica
Immobile aggredito: «C'è chi istiga all'odio». Lotito critico: «Anch’io ricevo minacce, ma non faccio tutto questo clamore»

Ciro Immobile denuncia. Lo ha deciso dopo l’aggressione che ieri mattina ha subito la moglie dell’attaccante della Lazio, e che in realtà sarebbe la seconda in pochi giorni: mercoledì scorso era stato il calciatore stesso ad essere assalito, verbalmente e fisicamente, in presenza di suo figlio, figlio Mattia, di 4 anni.

Secondo il centravanti e capitano dei biancocelesti questi episodi derovamp «dall’istigazione all’odio messa in atto e sostenuta da alcuni mezzi stampa e giornalisti attraverso i propri canali social». Per Ciro si tratta di diffamazione: le ricostruzioni che sono state fatte in questi giorni non corrispondono al vero e quindi sono «lesive dell’immagine professionale e personale dell’atleta e saranno portate all’attenzione del magistrato preposto», si legge nella nota di ieri mattina. Il momento per Immobile è difficile, preso di mira dai tifosi della Lazio per alcuni errori - soprattutto quello a Monaco di Baviera, sullo 0-0 in Champions League che avrebbe potuto cambiare le sorti della qualificazione - ma anche perché secondo alcuni è uno di quelli che avrebbero remato contro Maurizio Sarri, dimissionario dopo la sconfitta dell’Olimpico contro l’Udinese. «Qualcuno lo ha tradito - ha detto il patron Lotito sull’ex tecnico due giorni fa - e c’è qualcosa di strisciante all’interno del gruppo». Il capitano e Luis Alberto sono stati additati come quelli che hanno quasi accompagnato alla porta il “Comandante”. Ciro si è difeso immediatamente, pubblicando su Instagram una presa di posizione netta e sottolineando come lui non abbia mai fatto mancare il proprio apporto alla squadra. Ma qualcuno a questa cosa non crede.

REAZIONI E LOTITO
«La Lazio esprime piena solidarietà al proprio capitano Ciro Immobile e alla sua famiglia per le inquietanti e inaccettabili aggressioni», questa in serata la reazione della società biancoceleste. Pochi istanti dopo invece la posizione a sorpresa del presidente Lotito alla domanda su cosa pensasse dell’episodio: «Io vivo sotto scorta da venti anni, ho ricevuto cinquecentomila chiamate di minacce a me e alla mia famiglia eppure io non faccio tutto questo clamore. E non faccio comunicati». Solidarietà a Ciro dalle istituzioni del calcio. «L’aggressione verbale a Immobile e alla sua famiglia è vergognosa» ha detto il presidente federale Gabriele Gravina, da Malta, dove era presente all’assemblea elettiva della Federcalcio maltese in qualità di vice presidente della Uefa: «Il clima ostile che si è creato intorno a lui va oltre ogni confine tollerabile di civiltà». «Se la sconfitta e la vittoria sono la “normalità” nella cultura dello sport, ciò che non dobbiamo abituarci a considerare “normale”, invece, è l’aggressione ai danni di un calciatore. Tollerare questi comportamenti significa perdere di vista i valori del nostro sport» è stata la nota dell’Aic. 

ANNO ORRIBILE
Un anno durissimo per “King Ciro”. Difficile da superare e, soprattutto, che sarà difficile da dimenticare. Iniziato quasi un anno fa, era l’aprile del 2023, quando quell’incidente contro un tram lo aveva portato alla ribalta delle cronache non solo sportive. La causa si è chiusa lo scorso gennaio quando sia lui che l’autista del mezzo pubblico hanno ritirato la querela. Ma sono stati attimi complicati, visto che di mezzo c’erano gli adorati figli. Da quel momento in poi è iniziata la discesa (o salita, guardatela come volete ma il senso è quello) con continui infortuni che ne hanno abbattuto l’apporto alla squadra nonostante abbia toccato quota 200 gol con i colori della Lazio addosso. Numeri da record, ma sempre con polemiche annesse per delle prestazioni che non convincevano. E che non convincono nemmeno Luciano Spalletti che ha deciso di non convocarlo (su 28 giocatori chiamati) per il doppio impegno negli Stati Uniti, in amichevole, contro Venezuela ed Ecuador. Una sentenza (o quasi) in vista dell’Europeo che Ciro ha conquistato in quella magica notte di Wembley e che probabilmente non potrà difendere in Germania. Le scelte del ct della nazionale vanno verso un’altra direzione. Stasera gioca, alla prima e ultima di Martusciello che poi lascerà il posto a Tudor. Ma l’anno prossimo non si sa. Ha digerito attacchi e veleni e ha confessato in un’intervista a Il Messaggero di aver tentennato quando le sirene arabe hanno suonato in maniera prepotente la scorsa estate. Era ottobre, e non escludeva nemmeno un addio a gennaio. Probabilmente il saluto è solo rimandato. Con un sapore amaro in bocca: perché le storie belle non meritano di concludersi in questo modo.
 

Ultimo aggiornamento: 08:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA