Lampedusa in rivolta, Fazio: allarme sanità
Maroni: mercoledì isola svuotata da 6 navi

Lunedì 28 Marzo 2011
Tunisini a Linosa (foto Filippo Venezia - Ansa)
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ROMA - Tensione altissima e proteste a Lampedusa, dove la contabilit odierna parla di quasi mille arrivi, dopo lo sbarco in serata di circa 200 persone (molte donne e bambini) e 250 partenze, per un totale stabilmente sopra le cinquemila unit. Una tensione che non è diminuita neanche nel pomeriggio dopo l'annuncio del Viminale di voler portare sei navi sull'isola mercoledì per evacuare tutti gli immigrati.



Nel pomeriggio alcuni pescatori hanno trascinato una dozzina di barconi sequestrati ai migranti all'ingresso del porto di Lampedusa per impedire il transito delle motovedette che soccorrono gli immigrati. Sul molo una cinquantina di donne si sono incatenate incitando all'azione. «Siamo stati abbandonati da tutti - gridano - Quando c'è da aiutare un popolo l'Italia si muove, e noi non siamo un popolo?». Nonostante il blocco organizzato dai pescatori, un'imbarcazione in legno con a bordo 46 migranti è riuscita ad arrivare a Lampedusa.Il blocco è stato tolto dopo dopo le 18.



Abitanti in rivolta. In precedenza un gruppo di lampedusani, tra cui alcune donne, aveva rovesciato tre cassonetti davanti al varco militare al porto, bloccando il transito e chiedendo al governo soluzioni per mettere fine all'emergenza immigrazione nell'isola. In strada sono stati gettati anche due grossi recipienti usati per contenere acqua, vasi e pietre. Alcuni manifestanti si sono seduti davanti al cumulo di macerie, alzando due bandiere: quella della Trinacria, simbolo della Sicilia, e quella a scacchi di Lampedusa. «Non vogliamo entrare in quarantena» ha urlato un ragazzo, mentre altri invocavano lo "sciopero generale". «Noi siamo il popolo di Lampedusa, lo sappiano i leghisti che ci costringono a vivere in questa situazione - dice uno dei manifestanti - Rivogliamo indietro la nostra libertà, solo questo chiediamo. Difendiamo la nostra dignità, siamo stanchi».



La frase «Siete bestie» è la miccia che ha innescato la protesta delle donne. A pronunciarla Vincenzo D'Ancona, presidente del Consiglio comunale, durante l'assemblea del comitato delle donne, presente il governatore siciliano, Raffaele Lombardo. Nell'aula si è sfiorata la rissa e alcune donne hanno pianto per la rabbia. La frase è stata pronunciata durante una fase concitata del dibattito nell'aula del consiglio comunale. Alcune esponenti del comitato spontaneo, formato sopratutto da mamme dei bambini che frequentano il polo didattico, hanno accusato gli amministratori comunali di non essersi impegnati abbastanza per risolvere l'emergenza. Ad un certo punto i presenti hanno cominciato a gridare, dando vita a violenti alterchi e scambi d'accuse. La frase del presidente del consiglio comunale ha provocato la reazione immediata delle donne presenti, che hanno capeggiato la protesta dirigendosi verso il porto per dare vita al presidio.



Fino a stamattina erano continuati a ritmo serrato gli sbarchi, mentre il trasferimento dei migranti in altre regioni va a rilento. Il ministro Roberto Maroni minaccia di ricorrere ai trasferimenti forzosi. Ieri erano arrivate circa 2.000 persone, 3.700 negli ultimi tre giorni. A questi numeri bisogna associare la realtà di Lampedusa: 5.000 abitanti che ora convivono con oltre 5.500 extracomunitari (nella notte era stato registrato un picco di quasi seimila).



Mercoledì sei navi per svuotare Lampedusa. Mercoledì pomeriggio sei navi, con una capienza complessiva di 10mila posti, saranno a Lampedusa per trasferire tutti i migranti presenti ancora sull'isola. Lo ha annunciato il prefetto di Palermo, Giuseppe Caruso, commissario straordinario per l'emergenza umanitaria. Il piano messo a punto dall'unità di crisi, d'intesa con il governo, prevede l'impiego di cinque navi passeggeri di diverse compagnie di navigazione e dell'unità militare San Marco che in questi giorni è già stata utilizzata per il trasferimento degli immigrati ad Augusta e Taranto. Nello stesso tempo il governo sta predisponendo in tutto il territorio nazionale la realizzazione di alcune tendopoli e la ristrutturazione di alcune caserme per ospitare i migranti.



Maroni: piano svuotamento mercoledì al Cdm. Il ministro Maroni ha successivamente confermato quanto dichiarato da Caruso a proposito del Piano di svuotamento di Lampedusa. Maroni sottolinea che il piano, deciso dall'Unità di crisi del Viminale, verrà portato per l'approvazione al Consiglio dei ministri di mercoledì prossimo.



A Lampedusa «le condizioni igienico-sanitarie sono effettivamente drammatiche, anche se non riteniamo in realtà che ci sia un rischio di epidemie», afferma il ministro della Salute Ferruccio Fazio.«Ieri ho parlato a lungo con l’assessore alla Sanità della Sicilia Massimo Russo - spiega Fazio - lui sta mandano due ispettori, della Regione e dell’Asl, mentre noi stiamo mandano oggi i nostri ispettori del ministero e un osservatore dell’Oms che è già stato distaccato a Roma per questo motivo. Con loro ci sarà anche un rappresentante dell’Istituto dei migranti che dovrà valutare proprio tutti gli aspetti inerenti alla copertura psicologica e sanitaria» degli immigrati che affollano l’isola.



Assessore regionale: pronti a ricorrere a Strasburgo. «A Lampedusa la situazione è infernale, non c'è nessuna tutela sanitaria né integrazione, né tutela dei diritti fondamentali dell'uomo. Per questo il presidente della Regione Raffaele Lombardo è pronto a proporre a breve al sindaco di Lampedusa di presentare ricorso alla Corte europea per i diritti dell'uomo di Strasburgo»: a sostenerlo è l'assessore regionale Mario Centorrino, coordinatore nella Conferenza delle Regioni della commissione affari comunitari e internazionali e politiche dell'immigrazione.



Oms: non ci sono rischi di epidemie. «Non vi sono al momento rischi specifici di epidemie a Lampedusa, nè ci sono state segnalate particolari infezioni» dice Santino Severoni, rappresentante speciale del direttore regionale dell'Oms Europa in Italia per l'emergenza migranti a Lampedusa.



Smentita la notizia dell'aggressione in casa con rapina ad una coppia di coniugi. E' stata intanto smentita la notizia secondo la quale una coppia di coniugi era stata aggredita e derubata in casa da un gruppetto di immigrati. Il figlio della coppia aveva raccontato stamattina, in un'affollata assemblea cittadina, che il padre, Luigi Salina, ex pescatore, era stato colpito con un pugno da un extracomunitario che aveva poi portato via dei preziosi. In seguito, però, fonti investigative hanno riferito che i coniugi Salina non sono stati rapinati, né aggrediti. La circostanza emergerebbe da quanto ha raccontato Luigi Salina ai carabinieri: l'uomo ha detto che ieri non era in casa e che, al rientro, i coniugi avrebbero scoperto che la loro abitazione era stata visitata dai ladri.



Maroni: agiremo d’imperio. «Il governo - aveva annunciato Maroni in precedenza - è pronto a procedere con rimpatri forzosi dei migranti se da parte della Tunisia non ci sarà un segnale concreto nei prossimi giorni. La Tunisia aveva promesso un impegno immediato per fermare i flussi migratori, ma le barche continuano ad arrivare. Per i rimpatri siamo attrezzati, li mettiamo sulle navi e li riportiamo a casa loro».



Napolitano: no reazioni sbrigative. Di fronte alle nuove ondate di immigrati, In Italia «ci sono ogni tanto delle posizioni, delle reazioni un po' sbrigative a livello di opinione pubblica» alle quali non bisogna indulgere. Piuttosto bisogna ricordare il nostro passato di paese numero uno in Europa per numero di emigranti e «governare» la nuova situazione che si è creata, anche se «non è semplice». ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, rispondendo a una domanda a margine della inaugurazione dello spazio espositivo «Industria Gallery» a New York.



«Oggi - ha detto il Presidente - c'è un incrocio fra l'Italia e l'Africa che prima non c'era. E l'Italia è in Europa uno degli ultimi paesi che dopo essere stati paese di emigrazione, e l'Italia in passato è stato il numero uno, sono diventati luogo di immigrazione. È importante che in Italia non si dimentichi di essere stati un paese di emigranti. Il modo di considerare chi arriva non può prescindere dall'esperienza dolorosa che abbiamo fatto, che alla fine si è rivelata gratificante, perchè in un paese come gli Stati Uniti, ad esempio, gli italiani siano riusciti a farsi strada».



Migranti trasferiti a Taranto. Sono 827 i migranti imbarcati nella nave passeggeri della Grimaldi salpata alle 2:45 della notte dall'attracco di Lampedusa e diretta a Taranto.
Ultimo aggiornamento: 27 Aprile, 23:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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