Nullatenente per il Fisco, gestiva patrimonio da 12 milioni: Finanza gli sequestra 36 appartamenti e anche un ex convento

L'imprenditore, del Pavese, ha frodato il fisco per oltre 20 anni

Martedì 6 Febbraio 2024
Nullatenente per il Fisco, gestiva patrimonio da 12 milioni: Finanza gli sequestra 36 appartamenti e anche un ex convento

Si era stabilito da anni nel Comune di Gropello Cairoli, in provincia di Pavia, l'imprenditore settantenne che gestiva un patrimonio di oltre 12 milioni di euro, pur risultando nullatenente.

I militari del comando provinciale di Pavia, hanno ricostruito un articolato sistema di evasione fiscale, effettuato mediante una frode Iva milionaria durata oltre vent'anni, ma giunta ora alla fine.

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Come operava l'imprenditore "nullatenente"

In particolare, l'imprenditore aveva fatto ricorso a uno schema fraudolento basato sul ricorso a "società schermo" con sede in Svizzera, Principato di Monaco e Romania, tra loro collegate mediante un intrecciato sistema di partecipazioni, intestate a soggetti prestanome designati come rappresentanti. Il modus operandi disvelato è stato sviluppato e collaudato nel corso degli anni, tramite la stipula di compravendite fittizie su complessi immobiliari, col solo fine di 'generarè crediti Iva in capo alle società acquirenti. Crediti poi reimpiegati per l'acquisto di ulteriori immobili, in un circolo vizioso che non destasse sospetti e arricchimenti improvvisi in capo all'imprenditore, che è riuscito a mascherare cosi i propri beni di fronte alle pretese di riscossione dello Stato, neutralizzando di fatto l'attività di accertamento da parte dell'Erario.

In particolare, l'attività svolta dai finanzieri si è basata sulla disamina degli 'schermì ideati dall'imprenditore che, per non comparire in prima persona, si è avvalso di ulteriori 16 soggetti prestanome e 28 società satellite dislocate tra Italia, Svizzera, Romania e Principato di Monaco. L'inclinazione a delinquere del soggetto, operante nel settore edile ed immobiliare già dai primi anni ottanta, e gravato da numerose condanne e denunce a soprattutto in ambito fiscale, ha portato i finanzieri a effettuare approfonditi accertamenti sulla sua vita imprenditoriale, ricostruendo tutte le imposte evase accumulate nel corso degli anni sotto forma di debito con il fisco.

Il sequestro

Il profitto dell'evasione fiscale prodotta, rappresentato dai debito ricostruito, è stato posto in correlazione con la progressiva crescita del patrimonio immobiliare riconducibile all'uomo. L'analisi così condotta ha fatto emergere l'incapienza dei redditi rispetto alle acquisizioni patrimoniali ricostruite, portando così a classificare il soggetto come evasore fiscale seriale e per questo «socialmente pericoloso», tale da giustificare nei suoi confronti l'applicazione della misura di prevenzione patrimoniale prevista del codice antimafia. Pertanto, all'esito delle attività, i militari del comando provinciale di Pavia, in esecuzione del provvedimento della misura cautelare patrimoniale emessa dal tribunale di Milano - sezione autonoma misure di prevenzione, su richiesta della procura della Repubblica di Pavia, hanno sottoposto a sequestro l'ingente patrimonio illecitamente accumulato negli anni dall'imprenditore, tra cui 36 appartamenti ubicati tra Milano e Pavia, 12 cantine e autorimesse, 2 capannoni, 2 terreni edificabili, un intero fabbricato di 5 piani già destinato ad albergo nella provincia di Savona, e un ex convento in provincia di Torino considerato di interesse storico, per un valore complessivo di oltre 12 milioni di euro.

Ultimo aggiornamento: 17:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA