CORTINA D'AMPEZZO - «Ci stiamo chiedendo se potrà avere senso aprire i nostri impianti di risalita all'inizio di febbraio. A quel punto la stagione dello sci sarà quasi conclusa». Marco Zardini considera con estrema apprensione l'ipotesi di procrastinare di un mese l'avvio delle funivie, da presidente del consorzio degli esercenti funiviari di Cortina d'Ampezzo, Auronzo, Misurina e San Vito di Cadore, in tutto una cinquantina di impianti.
IL TIMORE
«Ce la aspettavamo, questa decisione, perché anche noi sappiamo leggere i dati sui contagi da coronavirus.
L'EVENTO
Le riflessioni di Zardini sono analoghe a quelle espresse da Valeria Ghezzi, presidente nazionale della Associazione esercenti funiviari, e da Renzo Minella, che guida la sezione regionale del Veneto di Anef. Con la differenza che a Cortina, proprio in quei giorni, si svolgeranno i Campionati del mondo di sci alpino 2021, con le gare in calendario da lunedì 8 a domenica 21 febbraio, dopo la cerimonia di apertura di domenica 7 febbraio. «Noi stiamo assicurando la possibilità di allenamento ai ragazzi della squadra nazionale italiana. Sulla nuova pista agonistica Lino Lacedelli, alle Cinque Torri, i giorni scorsi c'erano uomini e donne della squadra azzurra, assieme a ragazzi degli sci club. I primi giorni di gennaio torneranno qui i componenti delle squadre A e B e noi garantiremo loro la disponibilità di piste e impianti», dice Zardini. In questo momento nella conca d'Ampezzo ci sono tre impianti che girano: la seggiovia del Col Gallina, al passo Falzarego, attivata a tempo di record dalla società Ista; la seggiovia delle Cinque Torri, a servizio della pista Lino Lacedelli; la seggiovia a sei posti Tofana Express, che serve un tratto della pista Olympia delle Tofane, sulla quale si disputeranno quasi tutte le gare dei Mondiali, ad esclusione degli slalom conclusivi, che andranno sulla Druscié A. Però i passaggi di pochi atleti non sono sufficienti nemmeno per coprire le spese: «Abbiamo aperto per offrire un servizio, ma abbiamo bisogno di numeri, devono venire tante persone conferma Zardini e questo contrasta con l'immagine dello sci che hanno al comitato tecnico scientifico. Eppure abbiamo fatto tutto per la sicurezza di collaboratori e sciatori».