ALANO DI PIAVE - Alla presenza del vescovo di Padova monsignor Claudio Cipolla, ieri mattina è stato simbolicamente inaugurato l'importante intervento di restauro della chiesa parrocchiale di Alano.
L'OMELIA
Nella sua profonda omelia, il vescovo, fra i tanti argomenti toccati, ha voluto sottolineare che «è giunto il tempo dei discepoli di Gesù: è il nostro momento». «Un tempo forse ha proseguito monsignor Cipolla per essere cristiani bastava essere battezzati e vivere in uno dei nostri paesi. Invece ora dobbiamo accettare che tanti non si riconoscono come discepoli di Gesù per cui noi, che celebriamo l'Eucarestia la domenica, siamo chiamati ad essere più profondamente cristiani». «E che ad Alano ci sia una comunità di credenti è importantissimo - ha ricordato il vescovo - perché andando avanti ad Alano, Quero, Valdobbiadene non ci saranno tutti i preti che ci sono adesso ma le comunità dovranno restare non perché c'è un prete ma perché ci sono i cristiani. Oggi dobbiamo uscire dal nostro torpore e metterci in gioco».
IL RESTAURO
Fra i banchi ad assistere alla funzione religiosa c'erano anche il sindaco di Alano Amalia Serenella Bogana e l'architetto Mauro Miuzzi che ha coordinato i lavori di restauro eseguiti dalle aziende Altinate SC di Sedico e RWS di Vigonza. La presentazione dei lavori svolti era stata fatta pubblicamente dallo stesso Miuzzi alcuni giorni fa. «Il restauro attuale aveva spiegato Miuzzi ha interessato l'intera immagine della Parrocchiale. Il progetto originale ha ricevuto l'autorizzazione dai vari Enti nell'aprile del 2016». «I lavori sono iniziati nell'aprile del 2021 - aveva ricordato - portando a restaurare le superfici interne, consolidare la volta della navata, restaurare le pitture murali, gli elementi lapidei, gli altari marmorei, i dipinti del Moro, le pareti lignee, restaurare il quadrante dell'orologio del campanile del quale è stato pulito anche il basamento. Grazie al contributo CEI dell'8, nel corso dei lavori è stato possibile redigere una variante che ha consentito anche il restauro della facciata principale della chiesa. Particolarmente impegnativo si è rivelato il consolidamento della volta e la rimozione del nero fumo depositato sui dipinti del Moro a causa dal vecchio riscaldamento». Fra le curiosità riportate in un volume appositamente redatto per l'occasione c'è la scoperta della firma del pittore Giovanni Moro «in quanto vi si legge - mai prima d'ora e in nessun testo riguardante un suo specifico dipinto vi era notizia della firma originale dell'artista». Il volume, curato dallo stesso architetto Miuzzi, e che è disponibile in parrocchia, raccoglie una prima parte dedicata alla storia della chiesa e del campanile, seguita dalla descrizione del progetto di restauro, con foto di particolari prima e dopo dell'intervento.