Ragazzo di 26 anni accoltellato: è fuori pericolo. La 17enne faceva parte delle bulle di Prato della Valle

Domenica 14 Gennaio 2024 di Serena De Salvador
La palazzina di via Falloppio in cui si è consumato il tentato omicidio

PADOVA - Con altre tre giovanissime aveva minacciato, malmenato e rapinato della borsetta e del cellulare una coetanea, rea di aver scambiato dei messaggi con un ragazzo. Il gruppo di bulle aveva preteso di vedere le chat e, davanti al rifiuto della vittima, era scattata l’aggressione.

Era lo scorso luglio quando la baby gang al femminile aveva colpito in Prato della Valle. All’arrivo della polizia erano già scappate, ma le indagini avevano portato all’identificazione di quattro ragazze, una maggiorenne e tre minori. Tra loro c’era anche la 17enne oggi in carcere per il tentato omicidio di via Falloppio, ai danni del 26enne con cui da qualche settimana aveva una frequentazione.


IL PROFILO
È un recente passato burrascoso quello della ragazzina, che fino all’altro ieri formalmente viveva con il padre in un comune dell’hinterland padovano. Figlia di una donna italiana e di un uomo di origine straniera, alla separazione dei genitori era stata inizialmente affidata alla madre. A fronte però di una serie di intemperanze e dei guai con la giustizia a cui l’adolescente è andata incontro, ha finito per trasferirsi dal padre. Per lei, nonostante la minore età, era però normale trascorrere la notte fuori casa, proprio come quella del tentato omicidio. Venerdì pomeriggio, mentre lei veniva torchiata in caserma e poi sottoposta a fermo, i carabinieri hanno convocato anche la madre: «Non so nulla di quello che è accaduto in quell’appartamento, stiamo anche noi cercando di capire. Non conosco quei ragazzi» aveva commentato all’uscita.


IL PRECEDENTE
A macchiare la fedina penale della minorenne è soprattutto un episodio risalente alla scorsa estate. Era un sabato pomeriggio di luglio e la zona di Prato della Valle era gremita da centinaia di ragazzini provenienti da tutta la provincia, per i quali è un luogo di ritrovo abituale. Una 16enne era stata accerchiata da altre quattro giovanissime, tre delle quali minorenni. Pretendevano di vedere il suo cellulare. Per averlo erano passate a pugni e schiaffi, picchiando la vittima e rapinandola della borsetta e dello smartphone prima di dileguarsi. La polizia aveva raccolto la testimonianza della 16enne e identificato le bulle, denunciandole per rapina.
Un’accusa che va ad aggravare la situazione della 17enne, ora arrestata per tentato omicidio. La ragazzina, interrogata per ore venerdì prima di essere sottoposta a fermo, si trova dall’altro ieri nel carcere minorile di Treviso. L’avvocata Elisa Gallocchio, nominata difensore d’ufficio, nei prossimi giorni la incontrerà in vista dell’interrogatorio di garanzia.


IL FENOMENO
Quello del bullismo e della baby gang è un fenomeno che a Padova ha suscitato grande clamore negli ultimi due anni, a fronte di diversi episodi violenti in centro storico. Risse e pestaggi tra ragazzini, spesso minorenni, hanno richiesto più volte l’intervento delle forze dell’ordine sia in Prato della Valle che tra via Roma, riviera Tito Livio e Ponti Romani e la zona del duomo. In alcune occasioni le violenze, vere e proprie spedizioni punitive, sono state organizzate da ragazze. Ultimo in ordine di tempo è il pestaggio dietro al duomo avvenuto a novembre ai danni di una 14enne per mano di due 16enni, poi colpite da un daspo. A marzo una scena analoga si era svolta in riviera Ponti Romani, sempre filmata con i telefonini e poi passata di chat in chat. Episodi che però non interessano solo la città. Esattamente un anno fa infatti, nel parcheggio dell’Ipercity di Albignasego, tre 13enni erano state picchiate da un branco di bulle che pretendeva i loro soldi e che non aveva esitato a colpire anche gli adulti accorsi per fermarle.

Ultimo aggiornamento: 15 Gennaio, 12:39 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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