TREVISO - Morte choc dal viadotto dell'A27 sotto lo sguardo allibito degli automobilisti in transito.
Una terrificante sequenza di immagini destinate a rimanere scolpite nella memoria di quanti, ieri pomeriggio, si sono trovati ad assistere in presa diretta, e senza poter far nulla per evitarlo, al gesto disperato di una donna che si è improvvisamente lanciata nel vuoto.
La vittima è una 50enne che abitava nel coneglianese. La donna ha imboccato la A27 in direzione nord, salendo le rampe del lungo viadotto che dal Fadalto porta verso l'Alpago. Il male di vivere, a quel punto, aveva già scavato in profondità, e tornare indietro non era più un'ipotesi che la sua mente poteva contemplare. Altre volte, in passato, la depressione l'aveva portata a un passo dal gesto estremo. Ma in qualche modo i tentativi erano naufragati e la vita aveva ripreso il suo quieto scorrere. Stavolta non è stato così: è andata fino in fondo imboccando l'autostrada e portando a termine i suoi propositi.
Sono pochi i chilometri che separano lo svincolo di Conegliano dal tratto di viadotto all'altezza di San Floriano. Arrivata lassù ha accostato l'auto e spento il motore. È scesa dalla vettura e ha fatto uscire il cane, che ha legato con il guinzaglio al parapetto. Sul cruscotto un messaggio per indicare a chi affidarlo, ultimo barlume di lucidità prima che la disperazione prendesse definitivamente il sopravvento. A quel punto è salita sul parapetto, mentre a pochi metri sfrecciavano le auto nei due sensi di marcia. E si è lasciata andare.
Ultimo aggiornamento: 27 Maggio, 10:56
Una terrificante sequenza di immagini destinate a rimanere scolpite nella memoria di quanti, ieri pomeriggio, si sono trovati ad assistere in presa diretta, e senza poter far nulla per evitarlo, al gesto disperato di una donna che si è improvvisamente lanciata nel vuoto.
La vittima è una 50enne che abitava nel coneglianese. La donna ha imboccato la A27 in direzione nord, salendo le rampe del lungo viadotto che dal Fadalto porta verso l'Alpago. Il male di vivere, a quel punto, aveva già scavato in profondità, e tornare indietro non era più un'ipotesi che la sua mente poteva contemplare. Altre volte, in passato, la depressione l'aveva portata a un passo dal gesto estremo. Ma in qualche modo i tentativi erano naufragati e la vita aveva ripreso il suo quieto scorrere. Stavolta non è stato così: è andata fino in fondo imboccando l'autostrada e portando a termine i suoi propositi.
Sono pochi i chilometri che separano lo svincolo di Conegliano dal tratto di viadotto all'altezza di San Floriano. Arrivata lassù ha accostato l'auto e spento il motore. È scesa dalla vettura e ha fatto uscire il cane, che ha legato con il guinzaglio al parapetto. Sul cruscotto un messaggio per indicare a chi affidarlo, ultimo barlume di lucidità prima che la disperazione prendesse definitivamente il sopravvento. A quel punto è salita sul parapetto, mentre a pochi metri sfrecciavano le auto nei due sensi di marcia. E si è lasciata andare.
