TRIESTE - Stop agli investimenti sull’aeroporto Marco Polo di Venezia. «Ryanair crescerà soltanto in quelle regioni come il Friuli Venezia Giulia dove si abbassano i costi e non dove si alzano» ha dichiarato senza giri di parole l’amministratore delegato di Ryanair Eddie Wilson, ieri a Trieste per presentare la nuova base che troverà sede proprio nel capoluogo giuliano.
Wilson ha espresso grande apprezzamento per la scelta, praticata dal governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga, di abolire dal primo gennaio scorso – in accordo con il governo – l’imposta cosiddetta municipale che gravava sugli aeroporti, facendola diventare locale e quindi regionale. «Questa è la forza dell’autonomia e penso sia un ottimo investimento per tutto il territorio» ha detto il presidente riferendo che le stime di quest’anno «ci fanno vedere obiettivi importanti. Se il 2023 con 930 mila passeggeri raggiunti ha segnato un record storico per l’aeroporto, nel 2024 le previsioni sono di un milione e 300 mila passeggeri». Wilson ha definito il governatore «coraggioso ed innovatore, un esempio da seguire per altri territori».
Ecco perché Ryanair ha espresso la volontà di crescere in Friuli Venezia Giulia facendo diventare ancora più competitivo l’aeroporto di Ronchi dei Legionari (Trieste Airport) con cinque nuove rotte per l’estate di quest’anno: Berlino, Cracovia, Siviglia e Parigi con due frequenze a settimana e Brindisi con tre frequenze a settimana. L’obiettivo di Ryanair per Trieste Airport (che diventa la 18ma base in Italia) è quello di raggiungere i 750 mila passeggeri e la prossima settimana ci sarà l’annuncio di una nuova rotta. La compagnia vola da Trieste per Bari, Barcellona, Catania, Dublino, Londra, Malta, Napoli, Palermo, Valencia. Ritorneranno operative, da fine marzo, le rotte per Bruxelles e Cagliari, con frequenze settimanali aumentate a quattro per l’estate 2024. «Da quando abbiamo iniziato ad operare a Trieste abbiamo avuto una crescita del 300 per cento» ha riferito ancora il Ceo di Ryanair specificando che la creazione di una base nel capoluogo giuliano determinerà 600 nuovi posti di lavoro a seguito di un investimento di 100 milioni di dollari in un nuovo aeromobile 8-200, tra i più efficienti dal punto di vista ambientale, riducendo le emissioni di CO2 del 16% e il rumore del 40%, trasportando inoltre il 4% di passeggeri in più.
Se il Governo italiano dovesse abolire l’imposta, Ryanair risponderà con un investimento di 4 miliardi di dollari in Italia, aggiungendo 40 nuovi aerei, ulteriori 20 milioni di passeggeri all’anno e oltre 250 nuove rotte. Secondo Wilson «non è solo una questione di opportunità ma di accessibilità, Ryanair fa volare point to point senza scali inutili, in modo diretto, sicuro ed economico» e sotto il profilo della sostenibilità «l’obiettivo è diventare a zero emissioni entro il 2050». Di «importante punto di partenza» ha parlato infine l’amministratore delegato del Trieste Airport Marco Consalvo mettendo l’accento sulla «maggiore flessibilità nella pianificazione dei collegamenti». Ne sono previsti anche con Austria e Slovenia.