Glioblastoma, cos'è il tumore al cervello che ha colpito Sophie Kinsella: sintomi, cause, cure

Mercoledì 17 Aprile 2024, 17:15 - Ultimo aggiornamento: 17:18

Le cure

Il glioblastoma è una malattia difficile da poter curare a causa di molteplici fattori. Nonostante ciò però ci sono delle terapie da poter eseguire per cercare di rimuoverlo:

- Chirurgia: il fine è asportare quanto più tessuto tumorale possibile, anche se, dal momento che non è possibile rimuovere il tumore per intero, spesso vengono effettuati dei trattamenti aggiuntivi per colpire le cellule tumorali rimaste. L'elevato numero di cellule che costituiscono i glioblastomi e il loro potere d’infiltrazione nei tessuti circostanti sani, infatti, rende difficoltosa la rimozione, poiché potrebbe comportare la perdita di alcune funzioni cognitive fondamentali. La mancata rimozione totale del tumore è la ragione per cui, nel giro di poco tempo, spesso ricompare il glioblastoma.

- Radioterapia: è raccomandata dopo l’intervento chirurgico per eliminare le cellule neoplastiche che il chirurgo non è riuscito a rimuovere, e può essere combinata con la chemioterapia. Per le persone che non possono subire un intervento chirurgico, la radioterapia e la chemioterapia possono essere utilizzate come trattamento primario.

- Chemioterapia: può essere effettuata dopo l’intervento chirurgico e durante o dopo la radioterapia sotto forma di terapia per bocca con temozolomide. Carmustina (BCNU) e lomustina (CCNU) sono altri farmaci chemioterapici che potrebbero essere utilizzati. La chemioterapia può essere effettuata anche per via endovenosa o in alcuni casi mediante l’applicazione di alcune ostie (wafer) impregnate di farmaco che rilasciano la sostanza chemioterapica gradualmente fino a dissolversi

- Terapia con i campi elettrici (TTF): è una tecnica che utilizza un campo elettrico per interrompere la capacità propria delle cellule tumorali di moltiplicarsi. Si effettua mediante l'applicazione di elettrodi adesivi sul cuoio capelluto, collegati a un dispositivo portatile che genera campi elettrici. Può essere effettuata abbinata alla chemioterapia e dopo l’intervento chirurgico

- Terapia farmacologica mirata: si tratta di farmaci che attaccano anomalie specifiche nelle cellule tumorali e impediscono loro di crescere uccidendole. Ad esempio, i farmaci a base di bevacizumab sviluppano un meccanismo d'azione che intercetta i segnali trasmessi dalle cellule del glioblastoma verso l'organismo, al fine di incrementare la circolazione sanguigna e quindi il nutrimento delle cellule tumorali. È un'opzione di cura farmacologica da adottare nel caso di inefficacia di altre cure

- Cure sintomatiche: la cura del glioblastoma richiede un approccio multidisciplinare e orientato a trattare i singoli sintomi, ad esempio mediante la somministrazione di anticonvulsivanti per le crisi epilettiche, e i corticosteroidi per mal di testa e edema causati dal tumore

- Sperimentazioni cliniche: vengono proposti trattamenti avanzati e sperimentali, anche se non è sempre possibile determinare il conseguente rischio di effetti collaterali. Per questo motivo il medico deve valutare se una persona ha o meno i requisiti per essere reclutato in una sperimentazione di nuovi farmaci

- Cure palliative: l’aggressività e la malignità di questo tumore lo rendono difficilmente curabile, di conseguenza possono rendersi necessarie cure di supporto orientate a offrire sollievo dal dolore e da altri sintomi della malattia

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